Consigli e suggerimenti per ripartire bene e, magari, provare a ripensare più in profondità le iniziative sin qui proposte. L’Ufficio catechistico diocesano ha trasmesso nei giorni scorsi a parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali un insieme di specifiche indicazioni per riorganizzare e riprendere in modo prudente e con buon senso le attività formative e i vari incontri soprattutto con bambini, ragazzi e giovani. Si comincia ricordando le attenzioni di natura sanitaria circa distanziamento fisico, uso della mascherina, igienizzazione delle mani e areazione dei locali e poi si fa riferimento a quanto sta contemporaneamente avvenendo in ambito scolastico pur sapendo – si osserva nella lettera firmata da don Daniele Memo e dai collaboratori dell’Ufficio – che «la catechesi non deve forzatamente ripetere schemi scolastici, ma è evidente che chi intende organizzare le attività catechistiche a gruppi, prevalentemente al chiuso, con bambini e ragazzi seduti, dovrà tenere presente le disposizioni sanitarie applicate nelle aule di scuola e igienizzare (come già facciamo con le chiese) anche i luoghi e le suppellettili dopo il loro utilizzo. Per il momento è ancora bene evitare gli assembramenti, i giochi di contatto fisico, baci e abbracci».
Il tema (e problema) degli spazi adeguati è prioritario con l’invito a suddividere gruppi molto folti, scegliere giorni e orari differenti e cogliere l’occasione per coinvolgere altre figure di riferimento (adulti e giovani della comunità, genitori, educatori delle associazioni) coordinate da persone con esperienza. E, proprio perché i cammini formativi sono diversi da un insieme di “lezioni”, c’è allora la sollecitazione a sfruttare le opportunità che una situazione del genere offre: «Adottare la scelta dei piccoli gruppi (le cosiddette “bolle” da 7 a 10 persone) che non richiedono grandi spazi e sono più agili per l’organizzazione e gli spostamenti; diversificare le esperienze da proporre e non essere legati solo all’attività statica nella stanza (momenti di preghiera, incontro con testimoni, piccole uscite, attività da svolgere in famiglia alternate al gruppo in parrocchia, servizio intra ed extraparrocchiale evitando le case di riposo degli anziani); verificare se ci sono famiglie che vogliono/possono prendersi cura, assieme ai catechisti, dell’educazione alla fede dei figli in prima persona e sperimentare gruppi di bambini (anche molto ristretti), seguiti dai loro genitori, sulla base di un cammino ideato assieme e che potrebbero in sicurezza incontrarsi nelle case con cadenza settimanale e convergere una volta al mese – o anche due – in parrocchia, in gruppi più ampi di confronto e condivisione di quanto fatto a casa; sfruttare gli spazi parrocchiali più grandi (chiesa, saloni ecc.) per lanciare un tema comune con tecniche ben pensate e preparate, valorizzando l’appartenenza comunitaria, che dia poi il via ad un lavoro fatto a piccoli gruppi e che abbia una cadenza durante l’anno».
Si ricorda poi che adesso è possibile per le comunità parrocchiali tornare a definire realisticamente tempi e modalità per la celebrazione dei sacramenti. E qui si raccomanda di prevedere più celebrazioni (se i ragazzi sono tanti), privilegiare la domenica, garantire la presenza/partecipazione della comunità cristiana ed assicurare comunque un’adeguata preparazione precedente (molti percorsi si sono, di fatto, interrotti a febbraio 2020). Circa la formazione dei catechisti, le tradizionali “Giornate” di solito previste a settembre «quest’anno non potranno essere vissute nei tempi e modi che conosciamo; l’Ufficio catechistico diocesano sta pensando però ad alcune occasioni formative che aiutino a pensare e proporre la catechesi nel tempo “post-Covid”, anche a partire dalle indicazioni che ci sono pervenute dall’ascolto delle esperienze vissute dai vari gruppi di catechisti nei mesi scorsi». La lettera si conclude con un invito ed un appuntamento preciso: «Impegniamoci tutti a vivere, nelle modalità che saranno indicate a breve, la celebrazione del Mandato – nel pomeriggio di sabato 26 settembre – con la quale, riuniti attorno al nostro Patriarca Francesco, inizieremo il nuovo anno catechistico».
Nel frattempo, nei giorni scorsi, la Chiesa italiana ha reso noto il documento “Ripartiamo insieme. Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid”, elaborato dall’Ufficio catechistico nazionale, ed anche delle indicazioni più dettagliate (soprattutto per gli aspetti tecnici e organizzativi) emesse dall’Ufficio giuridico della Cei; il tutto è consultabile e scaricabile (con utili allegati) sul sito www.chiesacattolica.it . In ogni caso, scrivono don Daniele e i collaboratori dell’Ufficio catechistico diocesano, l’importante è che non manchi «una riflessione comunitaria sul senso di questa ripresa delle attività, che non dia per scontato nulla e non si limiti a risolvere semplicemente dei problemi organizzativi, ma parta dai dati reali delle persone, delle famiglie, a favore della ricostruzione dei rapporti tra noi e con Dio».
(Articolo di Alessandro Polet tratto da Gente Veneta n. 32/20)