Il Patriarca Francesco Moraglia ha presieduto la mattina di domenica 31 marzo 2024 la S. Messa nella solennità della Pasqua di Risurrezione di Nostro Signore nella basilica cattedrale di San Marco a Venezia. La celebrazione è stata trasmessa anche in diretta televisiva da Antenna 3 e in diretta streaming dalla pagina Facebook di Gente Veneta.
Di seguito alcune linee essenziali dell’omelia. Il testo integrale è nel file allegato.
L’annuncio pasquale presenta la libertà come ricostruzione e riconsegna dell’uomo a se stesso
– La Chiesa orientale conosce un’icona della Pasqua in cui si rappresenta Gesù che scende agli inferi per liberare Adamo, i patriarchi, gli antichi profeti. In un’antica “Omelia sul Sabato santo” del secondo secolo – attribuita dalla tradizione ad Epifanio – Cristo si rivolge ad Adamo, lo prende per mano e, scuotendolo, gli dice: “Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti… Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio”. Questo è l’annuncio pasquale, che ci parla della libertà come ricostruzione e consegna dell’uomo a se stesso. Gesù entra e discende negli inferi, ossia nella prigione dove si trovano – in attesa della libertà – Adamo, gli antichi patriarchi e profeti. È quella prigione in cui Cristo entra, per liberare chi vi si trova, dovunque c’è un’alienazione e una privazione della libertà dell’uomo. La grande libertà si misura sempre sulla verità dell’uomo, perché la libertà non è l’arbitrio o il capriccio di fare ciò che si vuole, il potere e il voler decidere quello che più aggrada.
Il vero senso della libertà
– La libertà – nel suo vero significato – è comunione, partecipazione e verità. Comunione vuol dire, innanzitutto, relazione: se c’è incapacità di relazionarsi con gli altri, manca la libertà. Se poi manca la partecipazione – “io ci sono” –, manca la libertà. Se però comunione e partecipazione prescindono dalla verità, allora non sono ancora quella comunione e quella partecipazione in grado d’esprimere la libertà della persona.
Per fare Pasqua bisogna vivere la verità che è la persona stessa di Cristo
– Questo è il tema fondamentale del discepolato cristiano: vivere la Pasqua. La nostra Pasqua nasce dal Battesimo che è, appunto, un gesto di comunione e partecipazione nella verità di Cristo: “Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà”. […] Non si celebra e non si vive veramente la Pasqua quando la comunione e la partecipazione non assumono consistenza nella verità che è lo stesso Cristo risorto. Il pericolo che sempre corrono la comunità cristiana e le singole persone è quello d’essere comunità e discepoli privi di coraggio. Noi talvolta pensiamo e crediamo che dire e fare la verità sia una forma di supponenza o arroganza, ma se il nucleo della nostra fede religiosa non può fondarsi sulla verità – che, per noi, è la persona stessa di Gesù Cristo – allora la nostra fede cristiana diventa solo un’abitudine, un’opinione, una delle tante “costruzioni” umane.
Se non esiste la verità non esistono il bene e il male: i fatti di questi giorni mostrano ciò che si può fare contro l’uomo se si mette da parte la verità
– Chi “omette” la domanda sulla verità offende l’uomo, rende disumano l’uomo, non riconosce la dignità dell’uomo. Se la verità non esiste, allora non c’è neppure il bene e il male, la giustizia o l’ingiustizia e così l’ordine sociale coincide con la forza del più forte che diventa, di volta in volta, la norma per i più deboli; mi riferisco alla forza economica e finanziaria, politica e dei media. Se queste forze non sono normate e costruite a partire dal rispetto della verità e quindi della dignità delle persone, diventano strumenti di tirannia e di dominio. Oggi tutto è in mano ai pochi multimiliardari tecnocrati che offrono i loro servizi a livello planetario. Anche i fatti di questi ultimi giorni raccontano ciò che si può fare contro l’uomo e i popoli – guerre, stermini, terrorismo – quando non si rispettano la dignità, la vita e la libertà delle persone, mettendo da parte la questione della verità.
Umiltà fa rima con libertà e verità
– Umiltà fa rima con libertà e fa rima con verità. Questo trinomio – libertà, umiltà, verità – ci permette di vivere il Battesimo fedeli all’evento che trasmette e dona la vita: la Pasqua, il “già” – la speranza certa cristiana – nel “non ancora” del tempo.
La prossima visita del Santo Padre
– Rivolgiamo un pensiero affettuoso al Santo Padre che, fra pochi giorni, sarà qui a Venezia; l’incontro col successore di Pietro ci spinga a guardare a Gesù risorto per essere, soprattutto oggi, testimoni di misericordia, pace e giustizia tra le persone e i popoli. Affidiamo, infine, la sua persona e il suo ministero alla guida materna della nostra Madonna della Salute.