Venezia, 16 novembre 2018
Si è svolto questa mattina a Venezia l’incontro tra il Patriarca Francesco Moraglia e il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo che si trova, per alcuni giorni, nella città lagunare.
Nel suo indirizzo di saluto (in calce il testo integrale) il Patriarca di Venezia ha affermato tra l’altro: “Venezia, con la sua storia e nei suoi segni anche pubblici – e tuttora visibili soprattutto nelle sue chiese ma anche nei palazzi e lungo le sue strade di terra e d’acqua -, rappresenta un forte richiamo all’azione potente che il Vangelo di Gesù Cristo, il Signore Risorto, ha immesso anche nelle pieghe più dolorose e faticose della vita del mondo con frutti abbondanti e sempre più indispensabili di amore e di pace, di giustizia e riconciliazione. Venezia, da sempre, risplende e risalta come luogo privilegiato d’incontro, di convivenza e dialogo tra popoli, comunità e persone segnate da differenze – anche nel loro credo religioso – ma non per questo lontane e tantomeno ostili. Avvertiamo, oggi, in un tempo segnato da diffusa secolarizzazione, come in modo particolare le Chiese cristiane siano chiamate sempre più ad offrire al mondo una testimonianza credibile e credente, amorevole, della Verità e dei doni di grazia che hanno, non per loro merito, ricevuto. La fede e la vita “in Cristo” ci possiedono e spingono a mostrare come la dimensione religiosa sia arricchimento vero per la vita di una società e stimolo continuo a ricercare le strade dell’unità, della pace e della riconciliazione, anche di fronte a ferite e conflitti”.
“La città di Venezia – ha proseguito il Patriarca Moraglia -, con la sua bellezza ma anche con la sua fragilità – che abbiamo sperimentata di recente con l’acqua alta eccezionale -, ci suggerisce inevitabilmente l’importanza di una visione globale dell’uomo, nella sua relazione con Dio, con gli altri e con il creato. Cura e custodia dell’ambiente (“casa comune”), animate da un’autentica sensibilità ecologica e secondo un utilizzo intelligente delle conoscenze e delle risorse (fede e ragione camminano insieme), vanno così sempre di pari passo con il rispetto della dignità e del valore di ogni persona e di ogni vita. Sono certo che questi giorni veneziani regaleranno a Vostra Santità numerose testimonianze di come l’amore di Dio e la carità degli uomini si siano incarnate nel nostro territorio. Nella comune preghiera, chiediamo di mantenere vivo il profondo senso di Dio. Stare alla presenza di Dio vuol dire riporre in Lui la nostra fiducia e lasciare che sia Lui a plasmarci, acconsentendo ai suoi tempi e ai suoi modi”.
Il Patriarca Bartolomeo – che era accompagnato in particolare dal Metropolita per l’Italia e Malta Gennadios – ha manifestato la sua gioia per essere in questi giorni di nuovo a Venezia ed espresso anche un ringraziamento per la cordiale e bella accoglienza ricevuta da tutti in questi giorni veneziani; ha quindi voluto donare una croce pettorale al Patriarca Francesco il quale, a sua volta, ha offerto all’ospite due preziose pubblicazioni che raccolgono ed illustrano i mosaici marciani.
I due Patriarchi sono poi scesi nella basilica e nella cripta di S. Marco per pregare insieme davanti alle spoglie dell’evangelista; la visita è, infine, proseguita sotto le cupole della cattedrale, alla Pala d’Oro e all’altare della Madonna Nicopeia nonché davanti alle sacre reliquie custodite nella basilica marciana.