INTRODUZIONE ALLA SECONDA ASSEMBLEA ECCLESIALE DIOCESANA ‘ mons. Pizziol
‘Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano disse loro:’Che cosa cercate?’. Gli risposero: ‘Rabbì, dove dimori?. Disse loro: ‘Venite e vedrete’. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con Lui; erano circa le quattro del pomeriggio’ (Gv 1, 37-39).
Questo episodio narrato all’inizio del Vangelo di Giovanni ha accompagnato il cammino di fede delle comunità cristiane, che hanno già accolto il Patriarca nelle soste della Visita Pastorale e sta segnando anche il cammino delle 51 comunità che si stanno preparando all’incontro con il Pastore della nostra chiesa.
Il Patriarca e i suoi collaboratori hanno incontrato comunità vive, impegnate a testimoniare cosa significa aver accolto Gesù come fondamento e senso della vita personale e comunitaria.
Quanta gioia e vivacità nel dialogo con i bambini delle scuole d’infanzia e con i ragazzi che, in piccole comunità, si preparano a ricevere i grandi sacramenti della vita cristiana!
Quanta serietà e quanto impegno nel confronto con gli adolescenti, i giovani, gli adulti, le famiglie, riflettendo insieme su cosa c’entra Cristo nella nostra vita!
Quanta sofferta condivisione del dolore di tante famiglie provate negli affetti, nella mancanza o nella perdita del lavoro o nella malattia di una persona cara!
Quanta vitalità nelle riunioni con i movimenti e le aggregazioni laicali, riconoscendo i doni suscitati dallo Spirito per il servizio alla chiesa e nella chiesa!
Quanta partecipazione ai consigli pastorali e alle assemblee parrocchiali, nella consapevolezza dei battezzati laici di essere corresponsabili e collaboratori, insieme ai sacerdoti, della vita e della missione della comunità cristiana!
Quanta ricchezza di idee e di progetti nell’ascolto e nel confronto con le istituzioni sociali e civili, con gli operatori delle case di accoglienza di persone in difficoltà, con i lavoratori, le maestranze e i dirigenti, tutti impegnati nella ricerca del bene comune e di una vita buona!
Oggi, nell’imminenza del passaggio della Visita Pastorale dalla terraferma alla città lagunare, siamo stati convocati per raccontare e raccontarci quello che lo Spirito di Dio ha compiuto nella nostra chiesa.
Siamo chiamati a un ascolto aperto e fecondo di alcune testimonianze tra le 140 che sono state inviate.
Esse intendono documentare come una comunità riesce a vivere le dimensioni fondamentali della vita cristiana: anzitutto l’azione santificatrice di Gesù mediante i sacramenti illuminati dalla Parola di Dio, autentici doni di grazia per la rigenerazione del popolo santo di Dio; l’impegno di una progressiva e costante educazione e formazione per diventare capaci di dare le ragioni della nostra speranza e della nostra fede; la immedesimazione nella vita di Cristo, dono di salvezza per noi, per diventare anche noi dono gratuito per tutti coloro che incrociamo sul nostro cammino; e infine l’impegno a testimoniare la vita bella in Cristo in tutti gli ambienti dell’umana esistenza, attraversando ogni contesto sociale, culturale e religioso, fino ad arrivare, se il Signore lo chiederà, alla grazia del martirio, come ci ricorderà S.E .Mons. Luigi Padovese nella sua testimonianza.
Queste finalità della Visita Pastorale ci hanno aperto un orizzonte condiviso, l’abbiamo chiamata una ‘grammatica comune’, capace di suscitare tra di noi una vera ‘spiritualità di comunione’, intesa da Papa Giovanni Paolo II, come principio educativo in tutti i luoghi dove si plasma l’uomo e il cristiano, dove si educano i ministri dell’altare, i consacrati, gli operatori pastorali, dove si costruiscono le famiglie e le comunità.
Dopo le testimonianze, ascolteremo il nostro Patriarca, il successore degli Apostoli, che ancora una volta in modo autorevole e appassionato ci aiuterà a stare con Gesù stando tra di noi.
Una pagina indimenticabile dei Promessi sposi, messa in scena dal teatro dell’Avogaria, presenterà alla nostra mente e al nostro cuore il travaglio della conversione dell’Innominato dopo l’incontro con Lucia e con il Card. Federigo Borrromeo.
Al culmine di questa seconda assemblea ecclesiale, aiutati dall’omelia del Patriarca emerito Marco, come i discepoli di Emmaus, dopo aver conversato tra di noi su quanto è accaduto nelle nostre comunità, riconosceremo la presenza di Gesù, misterioso ma reale compagno di viaggio, nello spezzare il pane insieme.
Solo dopo questa personale e comunitaria partecipazione all’eucarestia, potremo riprendere senza indugio e con rinnovato slancio l’impegno missionario nella nostra chiesa, nel nostro territorio e nel nostro mondo.
Maria, la madre di Gesù, Regina degli apostoli, dei martiri e di tutti i cristiani, da noi venerata con il titolo di Nicopeia, accompagni e assista la nostra chiesa in questo gesto di comunione, semplice e fraterno.