Venezia, 25 novembre 2018
Il Patriarca Francesco Moraglia ha inviato questa mattina il suo saluto al Presidente della Comunità ebraica veneziana Paolo Gnignati e al Centro di studi ebraici in occasione dell’odierna giornata di studio sul tema “Il 1938 e la trasmissione della memoria”. Tale questione – ha scritto il Patriarca – “rievoca una ferita profonda per il nostro Paese e comporta un doveroso e continuo richiamo ad una comune riflessione, all’approfondimento e ad una memoria limpida e purificata”.
Riprendendo poi la riflessione offerta nei giorni scorsi per la festa della Madonna della Salute, monsignor Moraglia ha voluto ribadire che “l’indifferenza è stata e continua ad essere l’origine e la fonte di ogni male verso l’uomo, in particolare nei confronti delle comunità e delle minoranze religiose. Sì, l’indifferenza è stata ed è un male che apre la strada all’intolleranza e alla persecuzione. L’indifferenza genera e consente ogni tipo di crimine, non oppone argine o resistenza e finisce per lasciare soli i perseguitati e i più deboli”.
“Questo valeva 80 anni fa – ha concluso il Patriarca nel suo messaggio -, quando in Italia vennero prese misure razziste e discriminatorie nei riguardi della Comunità Ebraica del Paese. Ma continua a valere anche oggi in un tempo nel quale l’indifferenza rimane la via più comoda e sostanzialmente “vigliacca” che porta a non schierarsi o schierarsi dalla parte del più forte contro il più debole, dalla parte dei persecutori contro i perseguitati, di quanti si rifiutano di tendere la mano a coloro che domandano aiuto e accoglienza”.