Venezia, 4 giugno 2024
Nella notte appena passata, poco dopo la mezzanotte, è morto a Venezia don Antonio Biancotto. Il sacerdote diocesano aveva 66 anni e da un paio di settimane era ricoverato all’Ospedale Civile, per l’aggravarsi della malattia ormai inguaribile che da qualche tempo lo aveva colpito.
Don Antonio, nato il 2 ottobre 1957, era originario della parrocchia di S. Magno a Portegrandi in comune di Quarto d’Altino. Era sacerdote da quasi 43 anni, essendo stato ordinato dall’allora Patriarca Marco Cè il 27 giugno 1981 nella basilica veneziana della Salute.
I suoi primi incarichi pastorali lo avevano portato inizialmente nella terraferma mestrina: dal 1981 al 1990 è stato vicario parrocchiale a S. Barbara e poi dal 1990 al 1996 a S. Lorenzo Giustiniani. Nel 1996 diventa parroco di due parrocchie a Dorsoduro – S. Nicolò dei Mendicoli e S. Raffaele – e lì rimane per 19 anni, fino al 2005 quando viene nominato parroco anche stavolta di una “coppia” di parrocchie, sempre nel centro storico di Venezia ma stavolta a Rialto – S. Silvestro e S. Cassiano – e pure qui eserciterà il suo ufficio di parroco esattamente per 19 anni, fino alla sua morte. Nel 1997 inizia a svolgere un particolare e delicato ministero che lo accompagnerà fino ad oggi e ne caratterizzerà in modo significativo l’impegno sacerdotale: diventa, infatti, il cappellano del carcere maschile di S. Maria Maggiore a Venezia; più di recente comincerà ad occuparsi anche della cura pastorale nel carcere femminile della Giudecca. Dal 2017 ad oggi, inoltre, è stato anche il coordinatore triveneto dei cappellani delle carceri.
Per lungo tempo don Antonio ha fatto parte del Consiglio Presbiterale Diocesano e del Collegio dei Consultori (dal 2009 al 2023, quasi ininterrottamente), è stato vicario foraneo del vicariato S. Polo – S.Croce – Dorsoduro dal 2005 al 2014 e poi nel 2019 è divenuto il vicario foraneo del nuovo e grande vicariato veneziano della Salute, occupandosi con molta attenzione e sensibilità alla fase di consultazione e valutazione circa la riorganizzazione pastorale delle comunità del centro storico della città. Dal 2016 era, inoltre, confessore straordinario nel Seminario Patriarcale ed infine, ad inizio gennaio 2024, era stato nominato amministratore parrocchiale delle parrocchie di S. Simeone e S. Giacomo dall’Orio.
Un aspetto significativo del ministero di don Antonio Biancotto è stata la cura della preghiera ed in particolare dell’adorazione eucaristica nelle comunità in cui ha prestato servizio. Da dieci anni a San Silvestro, su suo impulso e con il sostegno del Patriarca, è avviata l’adorazione eucaristica perpetua (giorno e notte) ed è la seconda parrocchia della Diocesi – dopo la comunità mestrina di S. Maria Goretti – a proporre questa forma di preghiera continua. Collegate all’adorazione, quasi in una sorta di germinazione dalla preghiera, vi sono poi altre due esperienze pastorali accompagnate sempre da lui: l’evangelizzazione di strada a Rialto (presso San Giovanni Elemosinario e altre chiese) in alcune notti particolarmente affollate da turisti e veneziani (come quella del 31 ottobre o le serate del Carnevale) e la costituzione di un piccolo gruppo di evangelizzatori di strada per la vicinanza e il recupero di persone vittime della tratta e della prostituzione nelle strade di Marghera.
Altro elemento importante nella vita di don Biancotto è stata, infine, la fraternità presbiterale in tutte le sue forme, dalla preoccupazione per i confratelli sacerdoti malati o in difficoltà fino alla preghiera per il Seminario e le nuove vocazioni.
I funerali di don Antonio Biancotto, presieduti dal Patriarca Francesco Moraglia, si terranno lunedì 10 giugno p.v. alle ore 11.00 nella chiesa parrocchiale di S. Silvestro a Venezia. Al termine il corpo di don Antonio troverà sepoltura nel cimitero di Portegrandi. Verrà, inoltre, pregato il Santo Rosario in suo suffragio venerdì 7 giugno p.v. alle ore 18.00 nella chiesa di S. Magno a Portegrandi e, nello stesso giorno e alla stessa ora, nella chiesa di S. Cassiano a Venezia.
In calce il testo integrale dell’omelia del Patriarca Francesco ai funerali