Venezia, 24 marzo 2024
Il Patriarca Francesco ha presieduto stamattina a Venezia la processione e la Santa Messa nella Domenica di Passione e delle Palme. La celebrazione è iniziata alle ore 9.15 da Campo Santa Maria Formosa con la benedizione degli ulivi e delle palme e la proclamazione del Vangelo dell’ingresso di Gesù Cristo in Gerusalemme. Di seguito c’è stata la processione per le calli di Venezia fino alla basilica cattedrale di San Marco dove alle 10.00 è stata celebrata la S. Messa, durante la quale è stato proclamato il Vangelo della Passione del Signore.
Ecco alcuni passaggi dell’omelia del Patriarca Francesco: «In questa solennità vorrei mettere in luce questo aspetto: Gesù è solo. Anche gli amici, non solo i nemici, anche gli amici vengono meno. Pietro, che voleva bene a Gesù, lo rinnega tre volte. Anche noi sperimentiamo la solitudine. Qualche volta l’abbiamo voluta noi. I gesti che hanno rotto la fiducia degli altri nei nostri confronti hanno provocato la nostra solitudine. Gesù ha voluto sperimentare quella solitudine che tanti uomini e donne vivono o hanno vissuto nella storia. Cristo non ha solo subito una ingiustizia: ci ha salvato perché ha accolto quella ingiustizia, per il nostro bene, nel perdono. Il perdono è decisivo. Pensiamo a tutte le volte che non perdoniamo e non chiediamo perdono agli altri. Redimersi ( cioè rinnovare la nostra coscienza, il nostro cuore, la nostra storia) è possibile con il perdono. E tutte le volte che neghiamo il perdono tronchiamo la possibilità di cambiare. Chi non perdona ultimamente fa male a se stesso. Quando eravamo bambini i nostri genitori ci sono venuto incontro con il loro perdono. Col perdono si dà la possibilità di cambiare. Cristo ha voluto rispettare la nostra libertà e ci offre il perdono che salva: Gesù vince soccombendo nella Passione e Morte e trionfando nella Risurrezione».