Il titolo del libro è molto suggestivo – “Come un sasso o come un fiore” – e raccoglie, come recita anche il sottotitolo, alcune “storie di rifugiati e progetti di vita”. Il tutto nello scenario attuale del nostro Nordest. “Noi esseri umani diventiamo come un sasso o come un fiore, dipende dalla storia della tua vita”, è la frase dell’afghana Amal, una delle voci di questa pubblicazione (Ed. Sinopia) che verrà presentata a Mestre martedì 3 maggio, alle ore 18.00, presso l’Istituto di cultura Laurentianum in Piazza Ferretto nel corso di un’iniziativa organizzata dalla Fondazione del Duomo di Mestre insieme all’Associazione Microfinanza e sviluppo che ha sede a Trento ed opera in queste regioni. Il libro nasce in questo contesto dalle esperienze e dai percorsi tendenti a creare autonomia economica nei titolari di protezione internazionale; si vuole così mettere in evidenza, pur tra tante difficoltà, i segnali positivi che dimostrano quanto sia utile (dal punto di vista socio-economico oltreché culturale) attivare strumenti e pratiche capaci di valorizzare e mettere in circolo il potenziale di saperi, competenze e abilità che i rifugiati possiedono. Anche tali storie, spiega Giampietro Pizzo dell’associazione Microfinanza e sviluppo, “confermano la nostra iniziale intuizione: i rifugiati costituiscono una preziosa risorsa e non un addizionale problema. Questo libro vuole essere un punto di riflessione su queste pratiche, mettendo al centro le storie e la voce delle persone che con noi hanno intrapreso questo percorso, e un invito ad andare oltre”. Interverranno alla presentazione Alessandro Polet (presidente dell’Istituto di cultura Laurentianum), Enrico Di Pasquale (Fondazione Leone Moressa) e Giampietro Pizzo (Associazione Microfinanza e sviluppo); ci sarà anche la partecipazione speciale dell’afghano Akram (autore de “Il pozzo”, una delle storie contenute nel libro).
“San Francesco e il Sultano. Un modello per il dialogo” è il titolo e il tema dell’originale appuntamento culturale promosso nella serata di giovedì 5 maggio, alle ore 21.00 presso il Teatro Aurora di Marghera, dal Centro Francescano di Cultura e dalla locale Comunità islamica con il patrocinio della Municipalità e del Vicariato di Marghera. L’ospite della serata sarà padre Gianluigi Pasquale, frate cappuccino e docente presso la Pontificia Università Lateranense; interverrà insieme a lui Hamad Mahamed, teologo e imam della comunità islamica di Marghera. L’incontro trae direttamente spunto dall’episodio accaduto a Damietta (Egitto), nell’anno 1219. Nel pieno della quinta crociata, Francesco d’Assisi si reca nella terra dei musulmani per incontrare il Sultano Malik al Kamil e, mentre sulle rive del Mediterraneo scorre l’odio, la loro conversazione si caratterizza invece per cortesia, rispetto e dialogo. Rimane quindi uno dei più straordinari gesti di pace nella storia, da cui ripartire oggi per riflettere sulle prospettive attuali di incontro e dialogo tra cristiani e musulmani.