Il Patriarca anticipa le linee del nuovo anno pastorale: il 30 settembre giornata formativa comune su “kerigma” ed implicazioni concrete nella vita della Chiesa

Si punta decisamente sul “cuore” della fede, il “kerigma”, ovvero sul mistero pasquale della passione, morte e risurrezione di Gesù e sulle sue implicazioni per la vita quotidiana dei cristiani e della Chiesa. L’invito a tutta la Diocesi, anticipato dal Patriarca Francesco durante l’incontro alla Salute dei Giubilei sacerdotali ed elaborato nei giorni scorsi in una serie di contatti e confronti con gli Uffici di Curia, è quello di concentrarsi sulla riscoperta del “kerigma” cristiano – fondamento di tutto l’essere e l’agire ecclesiale – nella  dimensione personale e comunitaria.

Viene così colta l’occasione offerta dal prossimo anno liturgico (anno C) in cui tutta la Chiesa leggerà il Vangelo di Luca e viene anche considerato il fatto che i Gruppi di ascolto della Parola mediteranno in Diocesi per un anno intero (il prossimo) la passione, la morte e la risurrezione del Signore. Si tratta, insomma, di riprendere con forza quell’ “annuncio principale” e “primo” di cui parla Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium (n. 164), “quello che si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare”.

Anche perché – ha osservato il Patriarca – nella prassi pastorale può succedere che le scelte operative si riducano talora a strategie organizzative, perdendo di vista il “fondamento sacramentale” della Chiesa che è, appunto, la passione-morte-risurrezione di Gesù nelle sue concrete implicazioni per la vita di tutti i giorni. Su questo tema “fondativo” e unitario si concentrerà la giornata formativa, aperta a tutti gli operatori pastorali e che riunirà i vari Uffici diocesani, già fissata per domenica 30 settembre (luogo da precisare).

Il Patriarca Francesco terrà in quella mattinata la relazione principale mentre nel pomeriggio si lavorerà per ambiti; al centro della giornata vi sarà la celebrazione eucaristica durante la quale mons. Moraglia affiderà il Mandato agli evangelizzatori, ai catechisti e agli educatori alla fede.

Si sintonizzerà su questa prospettiva nel prossimo anno pastorale anche la Via Crucis diocesana – già fissata per venerdì 5 aprile 2019 come convocazione comune – e che intenderà aiutare a cogliere come la testimonianza cristiana (“martirio”) fiorisca dall’accoglienza del “kerigma” e non tanto da un generico senso del dovere o da idee e inclinazioni personali. E sarà anche un momento di esplicita vicinanza e solidarietà nei confronti delle Chiese che, nel mondo, più soffrono martirio e persecuzioni.