Una giornata aperta a tutti, voluta dalla Caritas veneziana (con altre realtà associative del territorio) e fatta di incontri, laboratori, momenti di spettacolo, riflessione e convivialità in corrispondenza esatta del 20 giugno, giorno dedicato dalle Nazioni Unite al rifugiato. “A casa, oltre il mare” è il motto che accompagna ed unifica le diverse iniziative che puntano – spiega Martina Libertà, operatrice Caritas – «a porre l’accento non solo sul rifugiato che giunge dal mare ma anche sulla sua necessità di trovare un rifugio e, quindi, su che cosa possono fare le comunità che li ricevono per essere veramente accoglienti”. Sarà l’occasione per focalizzare l’attenzione e aggiornare sul buon esito dei “Corridoi umanitari”, pratica appena rinnovata – da Cei e Comunità Sant’Egidio, con i Ministeri dell’Interno e degli Esteri – con un nuovo protocollo che prevede l’arrivo, in due anni, di 600 richiedenti asilo da Etiopia, Niger e Giordania. “La pratica dei corridoi umanitari – continua Martina Libertà – è davvero una bella esperienza che permette di evitare la traversata ed effettuare un ingresso legale e sicuro, collegato ad un progetto di inserimento. Certo, non può essere l’unica strada ed è importante, soprattutto in fase di seconda accoglienza, l’impegno e la sensibilità delle comunità del territorio perché si facciano casa e rifugio”.
La mattina del 20 giugno si comincia con il laboratorio per bambini “Tana libera tutti”, con Stephanie Vailati e Giulia Carlone, in un paio di scuole d’infanzia della terraferma mestrina (“L’aquilone” alla Cipressina e “Sergio Gori” a Zelarino, con replica il giorno dopo nella scuola materna S. Teresa di Venezia) per scoprire in modo semplice cos’è e cosa vuol dire avere una tana, un rifugio, una casa. Sempre di mattina, dalle 9.00 alle 13.00, presso il Progetto Jumping in via Cavallotti 26 a Mestre ci sarà un laboratorio per ragazzi, giovani e adulti sul “Giornalismo fake” a cura dello scrittore Daniele Aristarco per cercare di «smontare assieme alcune false notizie e provare a comprendere i meccanismi che ci spingono a credere alle menzogne. Analizzeremo miti, leggende antiche e “metropolitane”. Passeremo in rassegna le pagine dei principali quotidiani, confronteremo la stessa notizia riportata da diversi media, ci soffermeremo sulla differenza tra carta stampata e notizie “on line”. E creeremo una piccola redazione per produrre il “numero zero” di una nuova pubblicazione. Che produce solo fake news, o forse no…».
Nel pomeriggio, alle 16.00 presso il centro pastorale card. Urbani di Zelarino si terrà il convegno, aperto a tutti, intitolato “Nella legalità, oltre le prassi, oltre il mare” con interventi di Francesco Mason dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (parlerà su “Come fronteggiare prassi amministrative illegittime dopo il decreto Salvini”), Giovanna Corbato dell’Ufficio prolitiche migratorie di Caritas italiana (“Vie legali d’ingresso. La procedura dei Corridoi umanitari e il progetto di accoglienza Caritas”), la psicoterapeuta Giuliana Tosetto della Caritas veneziana (“Prove per una definizione di vulnerabilità”) e il sacerdote eritreo Mussie Zerai (”Dai paesi di transito alle comunità accoglienti: focus sui campi profughi etiopici e libanesi”); sarà presente ed interverrà il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia.
Nella parte finale del pomeriggio spazio alla musica con il cantautore Walter Piva (che si concentrerà sulla migrazione italiana) e poi il Coro “Voci dal mondo” diretto da Giuseppina Casarin. Alle 20.30 è fissato il momento conviviale e infine in serata, sempre al centro pastorale di Zelarino, ecco ancora alcune “Irruzioni fake” di Daniele Aristarco (come restituzione del laboratorio mattutino) e lo spettacolo di teatro-danza “Nostos” allestito dalla compagnia “Teatro dei Servi Disobbedienti”, fondata e diretta da Federica Amatuccio, con attori giovanissimi che proporranno un singolare viaggio nei fondali del Mediterraneo per ascoltare le voci dei profughi rimasti negli abissi attraverso testi della tradizione classica, esplorare l’assurdità dell’idea di confine e far emergere i tratti profondi e comuni dell’umanità; nello spettacolo (ad ingresso libero) si inseriranno, con un “cammeo”, anche alcune persone coinvolte dalla Caritas diocesana nei percorsi di accoglienza.
Per informazioni o iscrizioni ai laboratori e ai diversi momenti della giornata: caritasveneziana2019@gmail.com .