31 gennaio 2012 / 31 gennaio 2017: sono passati 5 anni esatti dal giorno dell’annuncio, fatto allora nel Palazzo Patriarcale di Venezia dall’amministratore apostolico mons. Beniamino Pizziol, del nuovo Patriarca di Venezia nella persona di mons. Francesco Moraglia, all’epoca vescovo di La Spezia. Succedeva così al Patriarca Angelo Scola, passato nei mesi precedenti a guidare la Diocesi di Milano.
“Carissimi amici – scriveva il Patriarca eletto nella prima lettera ai veneziani -, fin dal primo momento in cui sono stato informato che il Santo Padre mi aveva destinato alla sede patriarcale di Venezia, ho provato un forte sentimento di trepidazione, ma anche una grande fiducia nel Signore; di tale stato d’animo desidero, in primo luogo, farvi parte. Tutti, infatti, – pastore e fedeli – siamo coinvolti nella scelta di Benedetto XVI. Il servizio nel difficile compito della presidenza ecclesiale richiede doti tali di prudenza, di saggezza, di cuore e d’intelletto che nessuno può pensare di possedere; per questo mi rivolgo a Voi chiedendo, fin d’ora, preghiera e aiuto.
Per la Chiesa che è a Venezia e il suo nuovo pastore inizia un tempo in cui ciascuno – per la sua parte – è chiamato ad affidarsi, con più libertà e più fede al Signore e al Suo piano provvidenziale che va sempre oltre quanto gli uomini possono immaginare; è il tempo in cui ciascuno, facendo meno conto su di sé, é chiamato ad aprirsi maggiormente, nella sua vita, al senso della paternità di Dio. E’ il tempo – se vogliamo – della comunione a priori, in cui, pastore e fedeli sono invitati, nella fede, a innalzare lo sguardo all’unico Maestro e Signore.
Sono mandato a voi – nella successione apostolica – come vostro Vescovo; non conto su particolari doti e doni personali, non vengo a voi con ricchezza di scienza e intelligenza ma col desiderio e il fermo proposito d’essere il primo servitore della nostra Chiesa che è in Venezia”