Assemblea fidanzati 2017 – ARTICOLI

GENTE VENETA, n.10/2017 – Giovedi, 9 Marzo 2017

Domenica 12, alle 15 in San Marco, l’Assemblea dei fidanzati

Il Cristo risorto, nel momento in cui afferra la mano di Adamo e lo conduce alla salvezza. E’ questa l’immagine simbolo dell’Assemblea dei fidanzati 2017, che si terrà domenica 12 marzo, alle ore 15, in basilica di San Marco a Venezia.
«Da un lato – spiega don Danilo Barlese, Vicario episcopale per la Pastorale e direttore dell’Ufficio diocesano per gli Sposi e la Famiglia – vogliamo annunciare che quella mano, con il segno dei chiodi, è viva e manifesta a tutti un amore immenso e senza calcolo; dall’altro lato invitiamo i fidanzati ad affidarsi a quella mano. Una donna e un uomo che si uniscono nelle nozze non domandano una benedizione generica: se si lasciano afferrare da Gesù sanno di poter contare su un approdo saldo, per sempre».

Dopo il saluto e il benvenuto iniziale, quindi, domenica 12 ci sarà un momento di meditazione sui mosaici e, di seguito, domande dei fidanzati e dell’assemblea al Patriarca Francesco.

Nella parte finale dell’incontro ci saranno la professione di fede e la benedizione dei fidanzati presenti secondo un’antica formula liturgica, risalente ai primi tempi della Chiesa, che “sigilla” ufficialmente la reciproca promessa e la decisione di sposarsi. Al termine, anche quest’anno, il Serra Club omaggerà le coppie presenti con un colorato e beneaugurante pensiero. Per informazioni sull’iniziativa: tel. 041.270.24.39 – email: sposiefamiglia@patriarcatovenezia.it .


IL GAZZETTINO DI VENEZIA

Pag V Fidanzati a San Marco: “Un momento profondo” di Tullio Cardona

A San Marco 150 coppie ricevute dal Patriarca: “Il matrimonio in chiesa è qualcosa di più”

Invitate dall’ufficio diocesano per la pastorale degli sposi e della famiglia, circa 150 giovani coppie di fidanzati hanno ascoltato ieri pomeriggio, nella basilica di San Marco, le parole del patriarca Francesco Moraglia, dialogando con lui e ricevendo la sua benedizione finale. Ha iniziato don Danilo, spiegando il significato dei mosaici del tempio, che vanno dalla Creazione al Nuovo Testamento. «L’affetto, la simpatia e l’attrazione fisica, con il matrimonio divengono impegno – ha esordito il patriarca – è un evento che cambia la vita e sacramento particolare: il ministro della Comunione è il sacerdote, quello della Cresima è il vescovo; voi stessi siete i ministri del vostro matrimonio. Il sì che pronuncerete – ha continuato – dovrà essere un sì soprattutto verso voi stessi, facendo chiarezza nel vostro animo. Se pensate che il vostro matrimonio sarà felice per sempre, non sposatevi nemmeno. Ci sono momenti di gioia, ma anche di difficoltà ed incomprensioni; in quei momenti è necessario navigare a vista, giorno per giorno, senza pensare a grandi progetti». Il vostro sì dovrà essere libero e consapevole – ha continuato Moraglia – non fatelo per far piacere a qualcuno o perché in famiglia si usa così. Dio ci ha creato e ci vuole liberi. È anche necessario rispettare la libertà degli altri, ma questo non significa essere indifferenti. Sposatevi con la convinzione che il matrimonio in chiesa offre qualcosa di più». Poi, sono stati i fidanzati a raccontarsi. «Siamo di Mestre e ci sposeremo il 24 agosto – raccontano Luana ed Umberto – per chi vuole sposarsi in chiesa, questa benedizione del patriarca è molto importante, dal significato profondo. Per questo siamo venuti». Di Mestre anche Stefano e Linda , non più giovanissimi: «Mi ero già sposata in Comune – commenta Linda – questo è il secondo matrimonio e sono felice ora, nella mia maturità, di avvertirne la sacralità».


LA NUOVA

Pag 10 Il Patriarca ha incontrato i futuri sposi di Nadia De Lazzari

La cerimonia alla basilica marciana

«Il matrimonio va accolto come vocazione e missione. Voi che vi apprestate a dire “sì” la Chiesa vi accoglie con gioia e vi ringrazia». È il messaggio che il patriarca Francesco Moraglia ha affidato a un centinaio di coppie alla primavera della vita che, ieri alle 15, si sono incontrate nella Basilica marciana inondata di sole. Ai suoi futuri sposi il presule ha indicato strade e suggerito letture. All’atteso appuntamento, organizzato dall’ufficio diocesano per la pastorale degli sposi e della famiglia, erano presenti alcuni sacerdoti e il vicario episcopale don Danilo Barlese che è intervenuto illustrando i mosaici della Cupola della Creazione posta nel nartece di San Marco. Il patriarca Moraglia ha ascoltato con attenzione gli interrogativi posti da tre coppie su temi attuali quali le gioie e le difficoltà del matrimonio, la convivenza, l’essere mamma e papà. La prima domanda è stata posta da Debora e Daniele di Gambarare (Mira). Il presule ha risposto parlando a braccio. Sul sacramento del matrimonio ha detto: «L’evento cambia la vita. L’affetto, la sensibilità, la simpatia, l’attrazione fisica diventano un impegno, un sì detto all’altro, alla comunità, a Dio che entra nella vostra vita». Tra i consigli pratici suggeriti dal Patriarca quello di “parlarsi in modo educato per non scavare solchi profondi e avere il coraggio di liberarsi di qualcosa”. «Iniziate un’avventura nuova, quindi i legami nei confronti della famiglia d’origine vanno rivisti pur con rispetto e gratitudine», ha raccomandato. Sulla convivenza ha precisato: «Non è bene, ma nessuno giudica nessuno. Chi entra “in ritardo” entra con energia, grazia, forza talvolta più degli altri». Nell’introdurre il tema genitori il presule ha evidenziato: «Vi auguro presto l’esperienza della maternità e della paternità. Non c’è cosa più importante della vita che darla». Senza indugiare il Patriarca ha parlato dei messaggi devastanti. «Non sono esempi positivi per i figli vedere il papà che va a lavorare in aereo, che torna in una villa bellissima dove abita una moglie bellissima». L’incontro si è concluso con un omaggio offerto dal Serra Club alle giovani coppie.


IL GAZZETTINO DI VENEZIA di domenica 12 marzo 2017

Pag VIII Il patriarca Moraglia incontra i fidanzati in basilica a San Marco

Incontro-dialogo del patriarca Francesco Moraglia con i fidanzat oggi alle 15 nella basilica di San Marco. L’incontro è organizzato dall’Ufficio diocesano per la pastorale degli sposi e della famiglia. Dopo il saluto e il benvenuto iniziale ci sarà un momento di meditazione sui mosaici e, quindi, le domande dei fidanzati e dell’assemblea al Patriarca. Nella parte finale dell’incontro ci sarà poi la professione di fede e la benedizione dei fidanzati presenti secondo un’antica formula liturgica, risalente ai primi tempi della Chiesa, che sigilla ufficialmente la reciproca promessa e la decisione di sposarsi.