La fede nella vita quotidiana

La fede nella vita quotidiana

di mons. Giuseppe Greco

La fede non è un abito da indossare in determinate circostanze, ma è una luce che permea tutta la vita, trasforma il nostro modo di pensare, di sentire, di agire, di essere. In una parola, ci rende testimoni credibili nel nostro tempo.

  1. Nella vita matrimoniale la fede porta ad assumere una concezione cristiana del matrimonio e della famiglia, a considerare il proprio amore come segno e strumento dell’amore di Dio, e quindi a vedere nell’amore di Dio la sorgente, il fondamento e il modello dell’amore umano.
  2. Essere genitori., alla luce della fede, significa essere rappresentanti della paternità e della maternità di Dio; vuol dire prendersi cura dei figli, accompagnarli nella loro crescita, guidarli con la parola e soprattutto con l’esempio.
  3. Assieme ai genitori, gli insegnanti hanno il compito di educare. Ogni discepolo è una persona da formare: una libertà da orientare, una ricchezza di potenzialità da sviluppare, di attitudini da scoprire, di “talenti” da far fruttificare. La fede cristiana ci fa scoprire la grandezza della persona umana, l’originalità di ogni individuo, la sua dignità di “figlio di Dio”.
  4. La fede vissuta nel mondo del lavoro oggi è particolarmente impegnativa. Vi sono grandi mutamenti epocali: In una società dove il denaro conta più del lavoro, dove il lavoro è attraversato dalla precarietà, l’impegni nuovo dei cristiani è di riaffermare la centralità della persona e del lavoro, praticando la giustizia con la propria competenza, testimoniando la carità con la propria solidarietà, vivendo il lavoro come spazio di fraternità.
  5. La fede porta i giovani a coltivare la “speranza che non delude(Rm 5,5), a coltivare l’amore contro ogni egoismo, a coltivare ideali alti e nobili, in alternativa al dilagante materialismo. La fede li corta a costruire un futuro secondo il disegno di Dio.
  6. Alle donne la fede fa scoprire e vivere il “genio femminile, che le porta ad incarnare il senso dell’accoglienza, della delicatezza, della dedizione, della propria dignità, le induce ad immettere dinamiche di amore in questa società arida.
  7. Quando i politici e gli economisti accolgono la fede, scoprono che il degrado attuale, alla radice, è determinato dalla carenza di fede. Tutto è concatenato: senza la fede, l’etica manca di un saldo fondamento; senza l’etica, la politica perde la sua anima; senza una buona politica, l’economia assoggetta gli uomini e li lascia in balia della legge del mercato; senza una illuminata economia, la finanza prevarica e genera gravi crisi e disastri sociali.
  8. L’ambiente mediatico, nel quale siamo immersi e viviamo, è uno sconfinato oceano nel quale l’uomo può ”navigare”, ma solo la fede può offrire una “bussola” per non perdersi. La fede può orientare a vivere in modo autentico, attraverso i media, la dimensione “relazionale”, il dialogo, la reciprocità, l’interattività, la comunicazione, e anche la comunicazione della fede.
  9. La casalinga si trova nel crocevia della nostra storia, nel punto di confluenza di tutte le problematiche sociali. Più forti sono queste spinte, e più forte deve essere la sua fede, che si esprime in tutti i gesti quotidiani nella sua casa e che le consente di vivere la sua vita come una missione, spesso sconosciuta o sottovalutata dagli altri, ma preziosa agli occhi di Dio.
  10. Con gli occhi della fede, scopriamo che nei poveri, nei malati, nei terremotati e nei sofferenti la presenza di Cristo. Questa fede ci spinge alla solidarietà, alla vicinanza spirituale e alla lotta contro ogni forma di male.