Area teologica

Questa sezione è riservata a interventi, messaggi, indirizzi con caratteristiche di tipo teologico-pastorale.

Educati dal Vangelo alla cultura del dono II tema della XXII Giornata Mondiale del malato «Fede e carità – “… anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli”», che si celebrerà l’11 febbraio 2014, memoria della Madonna di Lourdes, sottolinea l’importanza di educare alla cultura del dono operatori pastorali e sanitari, persone ammalate e sofferenti, famiglie e tutta la comunità cristiana. La vita dell’uomo è un dono ricevuto che trova la sua pienezza e il suo completamento solo quando viene ridonata con generosità ai fratelli. Ma perché questo sia possibile, occorre che ci lasciamo for­mare dallo Spirito del Vangelo alla carità e alla misericordia, vera profezia in una società che conosce forti accenti di egocentrismo, e che talvolta è segnata forte­mente dalla cultura dell’avere, del consumare e dello sprecare.

Segue una riflessione di Mons Dino Pistolato: Alla_fine_di_una_vita.  “Ciò che maggiormente spaventa è il dolore, sia quello fisico, che quello “spirituale”: si teme che il proprio congiunto soffra, si ha paura del proprio soffrire di fronte al pensiero della perdita di un congiunto, di un amico. Questa paura del “nostro” soffrire ci porta, alle volte, a proiettare sull’ammalato un’idea di “rispetto”, di “pietas”: non fare soffrire l’ammalato innescando un acceleratore, quasi un voler “correre incontro” il più rapidamente possibile al culmine del dolore, per poi andare oltre e poterlo dimenticare. Manca un’autentica visione del volere il vero bene dell’ammalato a prescindere dalla fatica che noi dobbiamo pagare”.

Mons Elio Sgreccia, ci propone una serie di riflessioni: L’assistenza al morente: istanze etiche“La dialettica tra norme e valori deve essere di sinergia, cioè dobbiamo scavare le norme tenendo sempre presenti i valori. Altrimenti l’etica diventa una precettistica arida e talvolta senza anima e senza giustificazione. Ciò è particolarmente doveroso nell’assistenza al malato terminale, morente: in esso sono coinvolti i valori supremi della persona e della società: vita e morte. E’ il momento dell’incontro tra il termine ella vita, e quindi l’istante della morte, e la società, attraverso la famiglia, la chiesa che porta il suo aiuto al morente o la comunità religiosa di qualunque religione si tratti. Anche la solidarietà sociale ed ecclesiale si sentono in questo momento chiamate e coinvolte. In altre parole tutti i valori che sono propri della persona umana confluiscono attorno al momento che stiamo per esaminare”.

Card. Gianfranco Ravasi, ci fa una proposta forte: La nuova_alleanza_del_cuore. Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo immetterò in loro. Strapperò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne“ ( Ez 11,19 ).

L’umana_sofferenza