“Non esistono ragazzi cattivi”. È un libro dal titolo a effetto e controcorrente. Perché c’è bisogno di sfatare alcuni tabù che rischiano di consegnare alla rassegnazione o allo scetticismo la sfida educativa degli adolescenti. Un’iniezione di fiducia, dunque, che ispira il primo e prossimo incontro della pastorale giovanile della diocesi di Venezia. Sarà presente l’autore del volume, Claudio Burgio, il “don” cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, nonché fondatore e presidente dell’associazione Kayròs, che accoglie e recupera ragazzi “difficili”. Verrà a Zelarino il pomeriggio di sabato 21 settembre per raccontare la sua esperienza a contatto con gli adolescenti in una prospettiva di speranza. Che poi è il filo conduttore del prossimo anno giubilare: “Quanti sperano nel Signore, camminano senza stancarsi” (Is 40,31).
Dove sta la speranza allora? «C’è della bontà in ognuno di questi ragazzi» è la tesi che don Riccardo Redigolo, responsabile della pastorale giovanile di Venezia, vuole rilanciare: «Poi le circostanze e le diverse vicende della vita segnano la storia di ciascuno in modo anche complicato. Ma tutti i nostri ragazzi sono un dono e ci devono stare a cuore. Occorre creare gruppi, squadre e luoghi di accoglienza buoni, sani. È un lavoro graduale. Per arrivare a parlare di Gesù Cristo e da qui far nascere spazi belli di aggregazione. Tra i quali non mancherà la messa».
La struttura dell’incontro è così delineata: «Sarà come un ponte tra l’anno pastorale passato e quello nuovo. Ci rivediamo, recuperiamo le buone relazioni dell’anno passato, ci raccontiamo cosa è successo, come è andata, cosa faremo e dove andremo. Poi riassumerò una serie di dati, sia diocesani che nazionali, sulla scorta di alcuni studi qualificati, anche dell’istituto Toniolo, in tema di adolescenza e adolescenti. Quindi interverrà don Claudio, a cui ho chiesto di raccontare la sua esperienza con i ragazzi. Infine, la testimonianza di alcuni “amici della pastorale giovanile”, che collaborano con me e illustreranno alcune cose buone – “buone relazioni” – nate nell’anno passato e che si presentano come nuove opportunità anche per il futuro».
La scelta di don Burgio… «L’avevo conosciuto una volta che è stato ospite dai Salesiani alla Gazzera. Poi l’ho incontrato un secondo momento a Roma e ci ho potuto dialogare assieme». Ci sarà un seguito rispetto al tema che verrà sviluppato da lui? «La nostra idea è che possiamo contare su di lui anche a novembre nel contesto del prossimo pellegrinaggio dei giovani alla Salute».
L’appuntamento di sabato 21 si terrà al Centro pastorale Cardinal Urbani di Zelarino dalle 15 alle 18.30 ed è rivolto ai giovani e a tutti i loro educatori.
(Articolo di Giovanni Carnio, tratto da Gente Veneta n. 34/24)