
La sera di venerdì 19 luglio 2024, alle ore 20.00 presso la Riva delle Zattere allo Spirito Santo, il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia interviene all’inaugurazione del ponte votivo galleggiante per la Festa del Santissimo Redentore con le autorità civili e militari. Il Patriarca, come ogni anno, benedirà il Ponte disteso sul canale della Giudecca e poi lo attraverserà con le altre autorità cittadine.
Domenica sera, 21 luglio 2024, alle ore 19.00 il Patriarca presiede la Santa Messa solenne per la tradizionale festa del Santissimo Redentore al termine della quale vi sarà un momento di adorazione del Santissimo Sacramento e la benedizione eucaristica alla Città dalla scalinata del sagrato.
La celebrazione eucaristica – alla quale parteciperanno le Autorità cittadine, il Capitolo Metropolitano, le IX Congregazioni del Clero veneziano, le Scuole Grandi, gli Ordini e le Comunità religiose veneziane – sarà trasmessa in diretta televisiva su Antenna 3 (canale 10) e sulla pagina Facebook del settimanale diocesano “Gente Veneta”.
Alleghiamo la locandina della Festa contenente anche tutti gli orari delle altre celebrazioni festive.
Questa grande Festa, religiosa e civile insieme, preceduta da una notte di veglia detta “La notte famosissima”, è stata istituita per voto solenne del Senato e del popolo di Venezia a seguito della pestilenza che flagellò la Serenissima tra il 1575 e il 1577.
Favorito dall’altissima concentrazione di abitanti, il morbo serpeggiò a lungo e causò moltissime vittime: quasi 50.000, più di un terzo della popolazione. Il Senato veneto, il 4 settembre 1576, deliberò che il Doge Alvise I Mocenigo dovesse pronunciare per tutti il voto di erigere una chiesa dedicata al Signore Gesù Cristo invocato con il titolo di Santissimo Redentore, affinché liberasse la Città dalla pestilenza.
Ogni anno, secondo tale promessa, la Città avrebbe reso onore a Cristo nella basilica votiva che si sarebbe costruita, nell’anniversario del giorno in cui fosse stata dichiarata libera dal contagio.
Il 13 luglio 1577 la pestilenza fu dichiarata definitivamente debellata e si decise di festeggiare la liberazione dalla peste la terza domenica del mese di luglio, con una celebrazione religiosa e una festa popolare. A tal scopo fu fatta edificare, su progetto di Andrea Palladio, il tempio votivo che ora sorge alla Giudecca.