Meditazione del Patriarca al pellegrinaggio diocesano dei giovani alla Madonna della Salute (Venezia, 20 novembre 2019)

Pellegrinaggio diocesano dei giovani alla Madonna della Salute

(Venezia, 20 novembre 2019)

Intervento del Patriarca Francesco Moraglia

 

 

Care ragazze e cari ragazzi,

ai piedi della Madonna della Salute desidero innanzitutto dirvi il mio grazie per quanto anche molti di voi hanno fatto, in questi giorni, rimboccandosi le maniche e svuotando negozi, magazzini e abitazioni. Ringrazio anche suor Angela per la sua bella testimonianza.

L’anno scorso vi ho parlato di una donna testimone della fede, Madeleine Delbrêl; quest’anno vi parlerò di un uomo che – come Madeleine (erano quasi coetanei) – ha fatto della sua vita una luminosa e drammatica testimonianza di fede vissuta. Raccontandovi di lui vi parlo del valore della libertà della persona che ha un nome – libertà di coscienza – e, per il cristiano, è la condizione previa ad ogni parola e gesto.

Franz Jägerstätter – questo il suo nome – era nato nel 1907 in Austria e visse gli anni di quella follia collettiva che fu il Nazionalsocialismo; tredici anni di pazzia e di pazzie, dal 1933 al 1945, in cui – in nome di un’ideologia che parlava di un uomo superiore – si pianificò la distruzione dell’uomo. Il mito della razza “pura” portò ai drammi dell’olocausto e della seconda guerra mondiale causando, insieme, la morte di 50 milioni di persone!

Franz Jägerstätter, a 36 anni, da solo andò incontro alla morte per non andar contro la sua coscienza; era sposato e padre di tre bambine in tenera età. Rinunciò a tutto per non rinnegare il suo battesimo ed era consapevole di quello che faceva. Ci lascia scritto queste parole: “Se consideriamo con serietà il momento attuale, dobbiamo riconoscere che per noi cristiani tedeschi la situazione è più disperata e più confusa di quella dei cristiani dei primi secoli, durante le persecuzioni più sanguinose”. Un pensiero, cari ragazzi, che affido alla vostra riflessione.

La giovinezza di Franz fu esuberante e, a tratti, turbolenta; era prestante e sportivo, desiderava primeggiare. In paese fu il primo ad avere la motocicletta (siamo negli anni Venti del secolo scorso). Franz era sensibilissimo al fascino femminile; da una relazione con una coetanea ebbe una figlia.

Poi la grazia di Dio – che sa far miracoli – lo raggiunse. Franz ripensò tutta la sua vita e il giovane spavaldo cede il passo al credente. A ventinove anni, quando gli viene negato il matrimonio con la madre della sua figlia naturale, sposa Franziska ed ha tre figlie: Rösl, Maridl, Loisl. Franz si fece anche terziario francescano.

Giunge intanto il 1938, anno drammatico per l’Europa: la Conferenza di Monaco, l’annessione dell’Austria al Terzo Reich. Franz è l’unico che, in paese, vota contro l’annessione perché dice che un cristiano non può aderire ai principi del nazionalsocialismo.

Franz si confida così con l’amata Franziska: “Dio mi ha mostrato che devo scegliere tra il nazionalsocialismo e la mia religione cattolica e si è appellato alla mia coscienza”; d’ora in poi seguirà la sua coscienza per rimanere fedele a Dio, a se stesso e agli uomini. Nel 1943 rifiuta di prestare il servizio militare ed è conscio di quello che fa e di quello che tale gesto comporterà. Scrive, allora, al parroco: “Indossando quella uniforme, quante volte dovrei anch’io rinnegare il Cristo?”. E aggiunge: “Oggi mi avvio su un cammino difficile…”.

Il 6 luglio arriva la condanna a morte; poco prima aveva ricevuto una fotografia delle figlie di 6, 5 e 2 anni, con la scritta: “Papà, torna presto!”. Su un tavolo gli lasciano un foglio e una penna: basta una semplice firma – gli dicono – e torni libero. Franz scrive: “Sarebbe davvero una gioia poter trascorrere i pochi giorni di vita nell’abbraccio di una famiglia felice: abbiamo, comunque, la lieta speranza che i pochi giorni di vita, in cui dobbiamo essere separati, ci verranno restituiti mille volte nell’eternità… assieme a Dio e alla nostra madre celeste”.

Franz Jägerstätter viene giustiziato il 9 agosto 1943. Il cristiano si rivela proprio quando è chiamato a dare testimonianza e non si ritrae. Certo, per i cristiani mondanizzati queste scelte sono incomprensibili e, soprattutto, sono una condanna per il loro modo di fare.

Che cosa ha permesso a Franz, solo contro tutto, di non venir meno? Come ha potuto non tirarsi indietro anche di fronte al consiglio di molti? La risposta è la sua fede, la stessa che ha sorretto Maria ai piedi della croce, la fede che dice appartenenza a Dio e che non si lascia comprare da nessuno perché il cristiano non è in vendita.

L’apostolo Paolo scrive ai Colossesi: “In lui [Cristo] camminate, radicati e costruiti su di lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato… Fate attenzione che nessuno faccia di voi sua preda…, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo” (Col 2,6-8).

Carissimi ragazze e ragazzi, la libertà della coscienza è il bene di cui non potrete mai fare a meno nella vostra vita perché – grazie a questa libertà – Franz Jägerstätter, giovane, sposo e padre, ha avuto la forza di dire il suo “sì” totale a Gesù e un “no” altrettanto totale a uno dei regimi più disumani che la storia abbia conosciuto e che si era prefisso di distruggere l’uomo, prima che con i lager e i forni crematori, col mito della razza, l’odio per l’altro e presentando la guerra come un bene.

Mantenete, sempre, la vostra libertà di giudizio ricercando la verità che è Gesù e, se tutti fanno una cosa, questo non è ancora un buon motivo per farla anche voi… Lo ripeto: non siete in vendita! E, se il vostro pensare fosse contro qualcuno o qualcosa, fermatevi prima di agire e pensate bene prima di parlare o di fare… Lo so, crescere non è facile e, in questo senso, non tutti diventano adulti! L’obiezione di coscienza, in certi casi, quando è in gioco è la persona umana, è l’ultima difesa e la scelta più umana che rimane.

Guardiamo dunque la luminosa e drammatica figura di Franz Jägerstätter e chiediamo oggi alla Madonna della Salute che renda anche noi liberi e forti come lui, sia con gli amici, sia a scuola, sia quando le cose ci vanno bene, sia quando tutto sembra remarci contro. Carissime ragazze, carissimi ragazzi, buona festa della Madonna della Salute!

20/11/2019
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