Torch Run Special Olympics
(Venezia, 25 febbraio 2025)
Saluto del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia
Cari atleti e amici di Special Olympics, care famiglie e tutti voi – Polizia di Stato, volontari e operatori delle varie realtà impegnate a portare questa torcia accesa al fuoco di Olimpia in giro per l’Italia –, siamo qui per condividere la gioia di rivedere, nelle nostre calli e lungo i canali di Venezia, il passaggio di questa luce di pace e di speranza, una luce che dice impegno e passione per lo sport e per lo stare insieme in modo limpido, sereno e cordiale.
È una luce che sempre rallegra, illumina e colpisce positivamente perché è una luce che genera simpatia e dice volontà d’incontro e d’inclusione e voglia, anche, di battersi e sfidarsi apertamente sul piano sportivo. Vi attendono, infatti, tra pochi giorni, i Giochi Mondiali Invernali “Torino 2025” di Special Olympics, nei quali gareggerete con il coraggio, l’attenzione, la lealtà, la sana competizione e il rispetto verso gli altri che tutti i momenti di vita e di sport dovrebbero sempre avere.
Tre anni fa, proprio di questi tempi, si innescava la guerra in Ucraina – che ancora continua – mentre altri focolai di violenza e di odio si sono accesi e continuano ad accendersi in varie parti del mondo; tra tutte non possiamo dimenticare la tragica situazione che si vive in Israele e Palestina.
La vostra presenza qui oggi e l’ardere di questa fiaccola è come un segno – un bel segno – in controtendenza e che voi portate di città in città come un’infusione/un’immissione di vera umanità, di necessaria fraternità e autentica amicizia; è un modo gioioso ed unico di far comunità, è una grande opportunità che viene offerta per mettere in evidenza ciò che questi atleti speciali possono fare e così riuscire a far emergere capacità e risorse altrimenti nascoste o trascurate.
Sì, perché il messaggio che voi atleti di Special Olympics trasmettete, con la vostra presenza ed il gareggiare con bravura, passione e sano spirito agonistico, è questo: ogni persona ha valore, ogni persona è un (grande) dono per se stessa, per la sua famiglia, per gli altri, per l’intera società; sì, non stanchiamoci di ripeterlo, ogni persona può e anzi deve avere sempre la possibilità di ripartire, di crescere, di rimettersi in moto e – perché no – di vincere una bella gara! O, comunque, di partecipare sempre con onore e dando il meglio di se stessi.
Il vostro giuramento dice: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”. Era il giuramento dei gladiatori quando entravano nell’arena per combattere. E non è un caso, perché chi è segnato da qualche disabilità affronta la sua vita lottando ogni giorno e la sua vita è, per lui, l’arena in cui entra tutti i giorni.
Cari amici di Special Olympics, portate sempre alta e viva questa fiamma di luce, di pace e di speranza e vi accompagni sempre il nostro affetto, la nostra ammirazione, il nostro sostegno ed anche la nostra gratitudine per tutto ciò che fate e, soprattutto, per quello che siete: veramente persone special!
