Estate 2025
Messaggio di saluto del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia
a visitatori e turisti
Gentili visitatori, villeggianti e turisti,
la Chiesa veneziana porge il più cordiale benvenuto a voi, ospiti nel territorio della Diocesi, in questo tempo di riposo e rigenerazione; un’esigenza fisica e spirituale vi ha portati a scegliere questi luoghi, la città di Venezia, il suo ambiente lagunare o i litorali o la Riviera del Brenta.
Nell’affascinante territorio della nostra Diocesi si può, infatti, cogliere e vivere una sintesi particolarissima tra natura, arte, cultura: l’unicità artistica e naturalistica dell’ambiente lagunare e della città storica, la bellezza dei litorali che si estendono sino a Caorle, la serena amenità, agreste e fluviale, del corso del Brenta con le sue ville ricche d’arte e storia, offrono un abbondante nutrimento alla vista e dell’intelligenza.
Il riposo è una dimensione necessaria dell’esperienza umana, e, al meglio delle sue potenzialità, può tradursi in un’occasione unica di crescita umana e spirituale. Permette, nella temporanea sospensione dei ritmi della quotidianità, di liberare il pensiero riconducendolo all’essenziale, all’interiorità vera e ad una riflessione che, lasciata scavare nei tempi anche della quiete e del silenzio, ci può condurre ad una inattesa profondità.
Il tempo del riposo, inoltre, libera spazi preziosi alle relazioni umane, a partire da quelle familiari e amicali, sino alla possibilità di relazioni nuove e sempre, in sé, uniche e capaci di espandere la comprensione dell’umano e, a partire da questo, della realtà provocandoci anche a nuove domande.
Non sono solo monumenti e opere d’arte, nella loro costituzione materiale, quelli che troverete a Venezia e, sparsi ovunque, nel nostro territorio, ma documenti e testimonianze di una vita vissuta, memoriali di persone, reali e concrete, in grado di dire molto ancor’oggi.
Attestano molto della capacità dell’uomo di adattarsi ad un ambiente così particolare e fragile come quello lagunare, dialogando con esso e rispettandolo, instaurando una relazione propositiva sino al punto di costruire un’intera città a filo d’acqua, assecondandone i terreni nelle loro forme.
Attestano molto dell’esperienza della fede di un popolo, che ha voluto investire nella bellezza della sua rappresentazione il meglio delle proprie energie e risorse.
Venezia, la sua laguna, le terre circostanti, sono ricche di chiese, molte delle quali custodiscono opere annoverate tra i massimi capolavori dell’arte di tutti i tempi; l’invito è a visitarle e ad abbeverarsi di quella magnificenza che, nella forma conferita dalla cultura delle diverse epoche e dal genio unico degli artisti, ci parla del volto e della presenza di Dio nella storia ed esperienza dell’uomo.
Anche se oggi siamo disabituati alla lettura di questi documenti visivi, una sosta per vedere e che sappia farsi “guardare” – anche questo dà misura e ritmo, e perciò senso autentico, al riposo – susciterà in ciascuno intuizioni profonde, giacché parlano al cuore dell’uomo l’universale lingua della bellezza.
Ma questa bellezza è espressione della vita e di una cultura che si è sviluppata nella trama delle relazioni umane, quella stessa che garantisce il senso autentico dell’esperienza del riposo estivo.
Certo, tale tempo potrebbe anche diventare motivo di dispersione e dissipazione, perché è nell’uomo anche la tensione a colmare il proprio desiderio di felicità nutrendolo di soddisfazioni sensibili, frammentarie e dispersive che però, alla fine, lascerebbero un senso di vuoto. Ripensiamo, allora, alle parole di sant’Agostino: “Non gettarti al di fuori: ritorna in te stesso. Nell’interiorità dell’uomo abita la verità”.
Questa interiorità non è chiusa in se stessa ma va intesa come luogo generativo di autentiche relazioni umane. Il riposo, così, può tradursi in un momento di ripensamento e rigenerazione delle stesse relazioni che innervano la nostra quotidianità, una volta rientrati nei nostri ambienti di vita, di affetti, di lavoro.
Nell’augurare a tutti e ciascuno una serena e gioiosa permanenza nelle diverse località della Diocesi di Venezia, Vi porto nella preghiera e Vi saluto cordialmente
+ Francesco, patriarca
