XXII Festa del Creato sul tema ” Intelligenza artificiale e le sfide della sostenibilità, delle relazioni e della pace”
(Mestre – Parrocchia SS. Trinità, 4 ottobre 2025)
Intervento del Patriarca Francesco Moraglia
Carissimi, carissime,
la questione ecologica, oramai, è dibattuta a livello economico- imprenditoriale; è un tema che sempre più interpella la politica internazionale ed è anche presente anche nel dialogo ecumenico e interreligioso. Anche gli studi di economia, di bioetica, di teologia e il mondo imprenditoriale sono, quindi, sempre più concentrati in tale ambito.
Cari amici, l’augurio è – come ci ha chiesto di recente Papa Leone XIV – che ciascuno di noi possa crescere nella conoscenza delle questioni ecologiche secondo queste quattro fondamentali direzioni: verso Dio, verso il prossimo, nei confronti della natura e, infine, verso sé stessi, praticando un atteggiamento costante di vera conversione. L’ecologia integrale vive di tutte queste dimensioni che – se tenute insieme – accrescono la speranza, ci assicura il Santo Padre (cfr. Leone XIV, Discorso del Santo Padre ai partecipanti al convegno “Raising hope” nel decennale dell’enciclica Laudato si’, Castel Gandolfo 1 ottobre 2025).
Visto che questa edizione della Festa del Creato richiama, già nel titolo, l’impegnativa e delicatissima questione dell’intelligenza artificiale, è bene ricordare che proprio l’intelligenza artificiale sarà il tema della prossima 60esima Giornata Mondiale, delle Comunicazioni Sociali che si terrà, in Italia, il 17 maggio 2026.
Leone XIV sta ritornando spesso sull’importanza, per la Chiesa, di affrontare le sfide che l’intelligenza artificiale, con lo sviluppo delle nuove tecnologie, pone all’umanità.
Nell’incontro con i Cardinali, un paio di giorni dopo la sua elezione dell’8 maggio scorso, ha infatti spiegato che la scelta del suo nome s’ispirava a Leone XIII che “con la storica enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale”, e “oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro” (Leone XIV, Discorso del Santo Padre durante l’incontro con il Collegio dei Cardinali, 10 maggio 2025).
In un messaggio del 17 giugno scorso ai partecipanti alla seconda Conferenza annuale su intelligenza artificiale, etica e governance d’impresa, ha poi evidenziato che “occorre valutare i benefici e i rischi dell’intelligenza artificiale“ secondo il “criterio etico superiore” di “salvaguardare la dignità inviolabile di ogni persona umana e rispettare le ricchezze culturali e spirituali e la diversità dei popoli del mondo” (Leone XIV, Messaggio del Santo Padre ai partecipanti alla seconda Conferenza annuale su intelligenza artificiale, etica e governance d’impresa, Roma 17 giugno 2025); è, insomma, anche una messa in guardia contro qualsiasi tentativo di globalizzazione culturale.
Auguro a questa giornata di studio, riflessione e preghiera aiuti a far sì che, in un rinnovato rispetto della natura e in una reale integrazione con essa, l’uomo possa riuscire sempre a promuovere ciò che è umano nell’uomo.
La fede nel Dio creatore, oltre a riconoscere l’autonomia delle realtà create, nello stesso tempo chiede il rispetto della creazione. Per il cristiano il creato va amato come riflesso del Dio creatore (pensiamo a san Francesco) e ciò significa sapere che Dio è creatore e significa che la fede cristiana ha a che fare con la realtà nel suo complesso e con la ragione umana e pone una domanda che riguarda tutti gli uomini.
Klaus Schwab, docente di Economia politica all’università di Ginevra e fondatore del Foro di Davos – ha detto con estrema chiarezza: “Che piaccia o no, l’intelligenza artificiale è destinata a cambiare il mondo”. E allora, non solo per i cristiani ma per ogni uomo, è bene che questo cambiamento sia rispettoso dell’ecologia integrale, considerando la dignità dell’uomo e la peculiarità della sua intelligenza non prodotta in laboratorio.
L’antropologia, l’etica, la filosofia e la teologia sono saperi che permettono all’uomo di non diventare servo di tale strumento che dice la grandezza dell’uomo che l’ha costruito e che continua a garantirne il retto sviluppo considerandolo come suo manufatto e ponendolo sempre in questione.
