
Santa Pasqua 2025
Carissimi,
Pasqua ci porta la notizia più bella: Gesù Cristo, il Crocifisso Risorto, è la speranza che non delude, la speranza che abbiamo continuamente bisogno di ravvivare nella nostra vita e nella nostra storia, la speranza forte che l’Anno giubilare ci fa riscoprire in tutta la sua ricchezza.
“Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato: facciamo festa nel Signore”: è il messaggio che risuona dalla liturgia del giorno di Pasqua che è fondativo e, perciò, essenziale per la nostra vita e la nostra fede.
Cristo è la nostra Pasqua, ossia la nostra salvezza e la nostra speranza, perché Lui è il Risorto, il Vivente, il nostro Redentore, la nostra gioia, la nostra pace.
Eppure quanto è difficile oggi avvertire intorno noi questa pace e questa gioia pasquale! Le cronache quotidiane gettano davanti a noi scene continue che lasciano interdetti e a cui stiamo, purtroppo, abituandoci; vi sono vicende sempre più cruente di violenza e di guerra contro civili, donne, vecchi e bambini indifesi (penso soprattutto all’Ucraina e a Gaza), in base ad una volontà di potenza e di scontro.
La grande festa di Pasqua dice però che noi, da soli, con i nostri mezzi, non ci salviamo né siamo in grado di conquistare e realizzare pace e riconciliazione nel mondo, nella nostra società e nelle nostre famiglie.
Quel Gesù nato a Betlemme dalla Vergine Maria, e vissuto come vero Dio e vero uomo duemila anni fa, è posto “come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue” (Rm 3,25). È, insomma, l’unico sacrificio realmente propiziatorio e, quindi, Gesù è l’unico Salvatore per grazia che, però, chiede sempre il libero consenso dell’uomo.
Unicamente dalla misericordia del Padre, e in Gesù, nascono l’uomo nuovo e una società nuova. Per il cristiano, solo attraverso Gesù si dà la possibilità di perseguire e, almeno in parte, conseguire la pace e la gioia che ricerchiamo, delusi da quelle effimere che il mondo sa regalare.
Pace e gioia in noi, nelle relazioni col prossimo (famiglia, amici, colleghi), nella vita delle comunità e, anche, a livello internazionale tra gli Stati e i popoli. Ma la pace richiede persone pacificate, dal cuore puro e convertito, abitate e mosse da quella verità più profonda che è la vera forza della pace e che, sola, può illuminare le relazioni e cambiare le situazioni. Per il cristiano è la verità che il Vangelo di Cristo ci trasmette, soprattutto nella solennità della Pasqua.
L’augurio che ci scambiamo sia, dunque, pegno di quella vita nuova e buona che il Risorto – uomo nuovo e buono per eccellenza – oggi ci dona.
Il nostro pensiero va poi a Papa Francesco: appena un anno fa – e il ricordo è ancora vivo – l’abbiamo accolto qui a Venezia e abbiamo celebrato con lui l’Eucaristia in Piazza San Marco. Sosteniamolo con la nostra preghiera nel tempo della convalescenza e affidiamolo alla nostra cara Madonna della Salute.
“Cristo, mia speranza, è risorto… Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi” (dalla sequenza).
Buona Pasqua a tutti!
+ Francesco, patriarca
