
Il mondo della scuola si ritrova all’inizio del nuovo anno scolastico e lo fa con un incontro a tutti gli effetti “giubilare”, nel segno di una speranza da riscoprire e ricreare. L’appuntamento per il Giubileo diocesano della scuola – rivolto ad insegnanti e dirigenti scolastici ma anche agli studenti e a tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti ed interessati da tale ambito- è fissato per il pomeriggio di venerdì 19 settembre, a partire dalle ore 17.00, nella basilica cattedrale di S. Marco a Venezia.
Ne illustra le motivazioni Mauro Ceolin, direttore dell’Ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, realtà che ha promosso l’iniziativa aprendola a tutti: «È la comunità educante del nostro Patriarcato che si ritrova insieme, nella luce di Cristo e nel contesto dell’Anno giubilare. La scuola è sempre piena di problemi, i nostri ragazzi presentano spesso situazioni complicate ed aumentano i casi di fragilità, gli insegnanti devono farsi carico di tante e diverse problematiche… Ma noi vogliamo vivere un momento di speranza, ritrovarci tutto attorno all’altare, affidare al Signore il nuovo anno scolastico, ascoltare e condividere, valorizzandoli, quei segnali di speranza che sono presenti in mezzo a noi».
L’incontro giubilare sarà composto da tre distinti momenti: dopo l’accoglienza iniziale ci sarà l’intervento di Ester Brunet (“L’arte che dà speranza”) che aiuterà a cogliere gli elementi di speranza che spiccano ed emergono dai mosaici marciani, in particolare della navata centrale; seguiranno quattro brevi interventi (di uno studente, due insegnanti e un dirigente scolastico) che offriranno delle piccole testimonianze di speranza raccolte nelle loro specifiche esperienze personali o professionali. Alle ore 18.00 ci sarà la celebrazione della S. Messa presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia, al termine della quale tutti i presenti reciteranno insieme una speciale preghiera per l’avvio del nuovo anno scolastico. Accompagnerà l’intero evento il coro della parrocchia mestrina di S. Giovanni Evangelista. Alla fine è previsto, inoltre, un momento conviviale che darà anche l’opportunità di salutare e ringraziare alcuni insegnanti di religione appena andati in pensione.
«Ci hanno guidato nell’organizzare tale appuntamento – osserva Mauro Ceolin – alcune parole importanti. Papa Francesco diceva che l’educazione è un atto di speranza e Papa Leone, poche settimane dopo la sua elezione, ha scritto che la speranza trasforma il cuore umano in terra feconda. E allora ci sentiamo tutti chiamati a creare nuovi segni di speranza. In particolare chi è insegnante e vuole essere seminatore di futuro è chiamato ad avere fiducia e a credere sia nella bontà del seme sia nella bontà della terrà, vale a dire i nostri ragazzi».
(Articolo di Alessandro Polet tratto da Gente Veneta n. 34/2026)
