
Sabato 28 giugno 2025
Questa mattina a San Marco il Patriarca Francesco Moraglia ha ordinato un nuovo presbitero per la Chiesa veneziana: don Rafael Arias Mejia, di 27 anni, giunto a Venezia attraverso il Cammino Neocatecumenale, alunno del Seminario Patriarcale dove ha compiuto tutta la sua formazione vocazionale ed ora studente di Teologia Morale a Roma presso la Pontificia Università della Santa Croce dove ha completato il primo anno del corso di Licenza.
In allegato il testo integrale dell’omelia del Patriarca.
Don Rafael si racconta al settimanale diocesano Gente Veneta: «Sono felice, provo gioia e serenità. E questo perché, pur nella mia fragilità, so che davanti a me c’è Gesù. È lui che mi precede e che mi sostiene». La voce di Rafael Arias Mejía, 27 anni, domani prossimo sacerdote per la Chiesa di Venezia – sarà ordinato alle ore 10 in San Marco – trasmette questa sua tranquillità. È il compimento di un percorso partito da lontano, ma non così scontato come potrebbe sembrare guardando alla storia e all’esperienza della sua famiglia, dove gli esempi di chi ha offerto la propria vita al Signore non sono mancati, a partire proprio dai suoi genitori. «Ma io – dice – non pensavo di diventare sacerdote. È vero però che il punto di partenza è stata la famiglia molto particolare: la considero una grazia e sono sempre più colpito delle meraviglie che Dio ha fatto nella mia famiglia».
L’università a Bogotà e poi…
La vocazione di Rafael, in ogni caso, non matura in questi anni. Anzi: nell’adolescenza i pensieri e le aspirazioni si rivolgono altrove. «Alla fine delle superiori mi chiedevo cosa fare… Avrei voluto proseguire con l’istruzione universitaria, ma non era economicamente possibile. Lì ho capito che la mia vita era diversa dagli altri e ho iniziato sentirlo un po’ come un’ingiustizia. Mi chiedevo: ma perché se mio padre è medico non viviamo come dovrebbe essere la famiglia di un medico?». Rafael prova quindi ad entrare all’università pubblica, per studiare filologia presso il più importante ateneo della Colombia: «Ho fatto l’esame senza alcuna aspettativa, ma ho preso punteggio un molto alto. Così per un anno e mezzo ho frequentato l’università nazionale a Bogotà. Ho potuto vivere nella città dove ero nato, ma che non avevo mai conosciuto. È stata un’esperienza molto bella, anche se ho potuto vedere e toccare i problemi delle persone, la vita difficile, più cruda, anche di molti miei compagni»….potete leggere la storia e la testimonianza di Rafael e del suo cammino vocazionale sula piattaforma di Gente Veneta GVperTE:
https://gvperte.genteveneta.it/don-rafael-sono-felice/
