Festa del Redentore in tempo di pandemia: Venezia rinnova il suo voto. Domenica 19 luglio (ore 19.00) la Messa solenne con il Patriarca in diretta tv e streaming

Il tempo di pandemia da coronavirus condiziona ma non ferma la comunità ecclesiale e civile di Venezia che si appresta a rivivere – in particolare nella giornata di domenica 19 luglio 2020 – la festa del Redentore, sempre sentita e attesa al di là delle modalità necessariamente speciali di quest’anno: da quasi quattro secoli e mezzo, in tale circostanza, migliaia di fedeli attraversano il canale della Giudecca in pellegrinaggio per sciogliere l’antico voto, che risale al XVI secolo, quando la città lagunare fu colpita da una terribile peste (1575 -1577, v. nota storica in calce).

L’apertura e l’inaugurazione ufficiale del ponte votivo (dal lato Zattere) che, attraverso il canale della Giudecca, conduce direttamente al Tempio del Redentore avverrà quest’anno la sera di venerdì 17 luglio alle ore 19.45 e alla presenza del Patriarca, del Sindaco e delle autorità cittadine.

Domenica 19 luglio – nella Basilica del SS. Redentore e con inizio alle ore 19.00 – si terrà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Patriarca di Venezia Francesco Moraglia alla presenza delle autorità cittadine; al termine della celebrazione (che dovrà sempre rispettare le norme vigenti circa capienza, distanziamenti ecc.) ci sarà la benedizione eucaristica alla città dall’esterno del tempio. Al momento dell’omelia il Patriarca Moraglia pronuncerà un’articolata riflessione – offerta in particolare alla Chiesa e alla città di Venezia – che sarà poi possibile reperire, in versione integrale, sul sito diocesano www.patriarcatovenezia.it . Tale celebrazione sarà trasmessa in diretta televisiva su Antenna 3 Nordest (canale 13 del digitale terrestre) e in streaming su Gente Veneta Facebook.

 

Il quadro completo delle celebrazioni al Redentore

L’attuale tempo di pandemia, con le relative disposizioni e norme a tutela della salute delle persone, comporta qualche modifica anche negli appuntamenti prettamente religiosi della festa del Redentore.

Nella basilica alla Giudecca, domenica 19 luglio le Messe sono previste alle ore 8.00 – 10.00 – 12.00 – 15.00 – 17.00 – 19.00 (solenne). L’ingresso in chiesa dei fedeli sarà possibile solo fino all’esaurimento dei posti disponibili in base alle norme vigenti (e per il tempio del Redentore queste limitano la capienza a poco più di un’ottantina di posti). La stessa liturgia della Messa solenne serale, presieduta da Patriarca Francesco Moraglia, sarà necessariamente più sobria: in particolare non vi sarà processione d’ingresso (e poi d’uscita) all’esterno della chiesa; anche l’adorazione eucaristica finale si terrà all’interno mentre solamente il Patriarca – come già aveva fatto durante il periodo di emergenza (lockdown) – uscirà, al termine della Messa, per impartire la benedizione eucaristica alla città. La celebrazione di domenica sera alle 19.00, presieduta dal Patriarca, potrà essere seguita in diretta televisiva su Antenna 3 Nordest (canale 13 del digitale terrestre) e in streaming su Gente Veneta Facebook.

Venerdì 17 e sabato 18 luglio, inoltre, nella basilica del Redentore la celebrazione eucaristica sarà celebrata alle ore 18.30; non vi sarà ovviamente la tradizionale messa notturna, poco dopo la mezzanotte, al termine dei fuochi d’artificio in quanto – com’è noto – quest’anno non si potranno effettuare.

Nella serata di venerdì 17 luglio, infine, confluirà al tempio del Redentore il pellegrinaggio proposto da Azione cattolica e Pastorale giovanile ad adolescenti e giovani ma aperto a tutte le persone interessate (v. nota qui sotto). Non si potranno tenere, invece, la pesca di beneficienza che veniva organizzata solitamente nei locali parrocchiali a fianco della chiesa né le tradizionali opportunità di visita al convento del Redentore durante i giorni della festa.

 

Giovani “incontro al Redentore” | La proposta di Azione cattolica e Pastorale giovanile per un pellegrinaggio tutto veneziano: venerdì 17 luglio (ore 20.30 alle 23.00)

Sarà un pellegrinaggio molto semplice e “libero” nelle modalità, anche e soprattutto per rispettare le norme vigenti a tutela della salute e non creare, quindi, alcun rischio di assembramento. La proposta – del settore Giovani di Azione cattolica e della Pastorale giovanile diocesana – per la sera di venerdì 17 luglio, dalle ore 20.30 alle 23.00 circa, è rivolta ad adolescenti e giovani ma è aperta a tutti. Ed avrà pure come ospite straordinario – attraverso una video testimonianza – Sammy Basso, il giovane di 25 anni affetto dalla malattia genetica della progeria, che è allo stesso tempo impegnato in una ricerca avanzata per curare questa e altre patologie.

Il pellegrinaggio si concretizzerà così: si parte a piccoli gruppi o singolarmente, dalla Scuola Grande di San Rocco, nella fascia oraria dalle ore 20.30 alle 21.30. I pellegrini potranno accedere agli spazi della Scuola Grande di San Rocco per una prima tappa che consiste in una videocatechesi della professoressa Ester Brunet e da qui si sposteranno verso la chiesa di Santa Maria del Rosario alle Zattere (Gesuati) dove saranno accolti da alcuni volontari che illustreranno alcune opere d’arte sacra del ciclo iconografico. Sempre in quest’ultima chiesa vi sarà la possibilità di ascoltare la testimonianza di Sammy Basso e saranno presenti, inoltre, dei sacerdoti disponibili per il sacramento della riconciliazione. Tutti sono poi invitati a raggiungere a piedi l’isola della Giudecca, utilizzando il ponte votivo, per completare il pellegrinaggio presso la chiesa del Redentore dove il gruppo degli evangelizzatori di Venezia organizza, in serata, una veglia eucaristica di preghiera.

 

Le origini della festa

Nel triennio 1575 – 1577 la Serenissima fu scossa dal flagello della peste. Favorito dall’altissima concentrazione di abitanti, il morbo serpeggiò a lungo e causò moltissime vittime: quasi 50.000, più di un terzo della popolazione. Il Senato, il 4 settembre 1576, deliberò che il Doge dovesse pronunciare il voto di erigere una chiesa dedicata al Redentore, affinché intercedesse per far finire la pestilenza. Ogni anno la città avrebbe reso onore alla basilica, nel giorno in cui fosse stata dichiarata libera dal contagio. Il 13 luglio 1577 la pestilenza fu dichiarata definitivamente debellata e si decise di festeggiare la liberazione dalla peste la terza domenica del mese di luglio, con una celebrazione religiosa e una festa popolare.