La follia del vangelo e (dunque) dei cristiani sta nel credere che la semina non è mai un gesto calcolato: duemila anni fa si allargava il braccio per buttare il seme più lontano possibile; oggi i macchinari “appoggiano” il seme dove deve andare. Ma non cambia nulla: ciò che accadrà nella terra sarà un miracolo sempre imprevedibile.
Con la stessa fiducia parliamo di educazione degli adolescenti attraverso il progetto “Seme divento”, presentato la scorsa estate. Viviamo un tempo dove siamo costretti a lavorare in emergenza, ma soprattutto in un contesto dove niente può continuare come se nulla fosse. Così è l’educazione e l’accompagnamento dell’adolescenza, terreno fertile e distratto e perciò esigente di nuovi atteggiamenti.
La sfida è un po’ folle: esce in un tempo fragile e incerto; un tempo di emergenza dove tutto sembrerebbe logico, fuorché imbarcarsi in nuove imprese. E poi lo stile del progetto: non un sussidio pronto all’uso con una serie di istruzioni da applicare, ma un cammino dove educatori e adulti della comunità camminano insieme cercando di imparare come si fa.
Nessuno (con gli adolescenti) nasce imparato e soprattutto essi non si prestano ad essere destinatari di iniziative precotte. Bisogna serrare le fila e condividere molto lavoro.
È online anche il sito www.semedivento.it. In esso c’è tutto il materiale complementare al cartaceo: il quaderno serve a far lavorare insieme gli educatori, il sito (più agile e facilmente aggiornabile) offre i materiali di approfondimento che non potevano essere tutti pubblicati, anche perché essendo scaricabili, sono più fruibili.
L’obiettivo – e anche un po’ la scommessa – è quella di riunire dei gruppi attorno al sussidio e pensare nuovi percorsi che intreccino la catechesi, la pastorale giovanile, la famiglia. Solo dallo scambio possono venir fuori idee nuove, solo dal confronto si può andare oltre le linee di un sussidio, immaginando concretamente ciò che serve alla propria comunità.
[articolo di giovani.chiesacattolica.it]