“Pietre vive” nella pastorale universitaria

Se un pagano viene e ti dice: “mostrami la tua fede!”, tu portalo in chiesa e mostragli la decorazione di cui è ornata, e spiegagli la serie dei sacri quadri». Lo scriveva San Giovanni Damasceno, teologo dell’VIII secolo.

Mentre tutta la Pastorale universitaria veneziana, su più fronti, si risveglia e riorganizza le sue diverse attività per il nuovo anno – collegi e case che riaprono, conferenze da programmare, momenti di preghiera da vivere insieme – Pietre Vive, un gruppo di cinque ragazze volenterose, il 20 settembre invita tutta la città alla presentazione della loro iniziativa.

Di cosa si tratta? Pietre Vive è una comunità internazionale che appartiene alla rete dei Gesuiti. Il loro obiettivo è innanzitutto una nuova forma di evangelizzazione, che passa attraverso la bellezza del nostro patrimonio artistico.

I volontari del servizio, in tutta Europa e non solo, diventano “ciceroni” di alcune chiese della propria città, offrendo gratuitamente un servizio di guida ai turisti interessati. Lo spirito è quello indicato dalla bella frase di San Giovanni Damasceno: per mostrare veramente la propria fede è necessario far entrare chi lo desidera nella bellezza che la esprime. Solo con questo fascino quelle pietre addormentate e morte possono diventare, come dice San Pietro, le pietre vive che reggono la Chiesa.

A Venezia questa realtà è nata l’anno scorso, su propulsione coraggiosa di alcune ragazze universitarie, che quest’estate hanno fatto da guide alla chiesa dei Gesuiti, a Fondamente Nove. Verrebbe da chiedersi: quale migliore città per questo servizio? L’incontro del 20 settembre è organizzato per far conoscere questa nuova realtà della Pastorale Universitaria veneziana, e per cercare nuovi volontari.

L’appuntamento è alle ore 20.30 di mercoledì 20 presso la Residenza universitaria “Gesuiti” di Venezia (Campo de l’Abazia, 4883 – Fondamente Nove).

[genteveneta.it]