BUON NATALE CON LA PASTORALE

Il Signore Gesù, con il suo Natale, è la migliore risposta a quell’indifferenza che, a volte, affatica la vita di tante persone: non è affatto indifferente a noi, tutt’altro! Auguriamo, a nome di tutta la Pastorale Universitaria, un buon Natale e buone feste, all’insegna di quella cura che Dio ha per noi e ringraziamo quanti collaborano per rendere il nostro servizio un contributo a quell’amorevole dedizione che con il Natale ha avuto inizio.

(don Gilberto Sabbadin)


SERVIZIO CIVILE CON LA PASTORALE UNIVERSITARIA

È uscito il bando del servizio civile per l’anno 2023-2024. Diventare volontario di servizio civile aggiunge alla volontà di dare qualcosa di sé agli altri la possibilità di acquisire conoscenze e competenze pratiche. Più in generale, rappresenta un’occasione di crescita personale e di formazione, spendibile anche in ambito lavorativo.
Come Pastorale Universitaria, rientriamo tra i progetti in cui è possibile svolgere in Servizio Civile Universale.


ADORAZIONE EUCARISTICA E PENITENZIALE D’AVVENTO 

Nel silenzio, così è iniziata la serata di preghiera in preparazione al Natale della Pastorale Universitaria, sabato sera 17 dicembre, in chiesa agli Scalzi. Sì, perché il Signore Gesù ha iniziato la sua storia terrena con il silenzio di un bambino incapace di parlare. Ma è la sua stessa presenza a essere Parola, Parola d’amore, foriera di parole di misericordia, di vita, di eternità. E proprio per essere rigenerati da questo incontro abbiamo iniziato con l’adorazione silenziosa del Santissimo Sacramento. Solo da quel silenzio, che si è fatto ascolto, le nostre parole hanno preso poi forma, tradotte in preghiera, lode, supplica. Il silenzio è stato più autentico ascoltando il Vangelo del giorno, quello di san Matteo, che propone la lunga genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Il breve commento di don Alberto Ravagnani, ospite già dal pomeriggio della casa studentesca “santa Fosca” assieme ad alcuni ragazzi del “suo” oratorio per testimoniare come la fraternità sia via di salvezza, ha aiutato a riconoscere che solo Gesù Cristo mette ordine a una trama fitta, a volte disordinata, di incontri, relazioni, situazioni che, altrimenti, rischiano di essere disperse o sprecate. Solo l’incontro con Gesù orienta un flusso che potrebbe apparire ambiguo, permettendo di interpretare, alla luce della grazia di Dio, fatti che rischiano di rimanere rinchiusi nella loro problematicità e, forse, assurdità. È quel discernimento che solo il Signore ci può donare, per poter camminare orientati nelle strade del Regno di Dio. Ecco, quindi, la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione, per fare verità nella propria vita alla luce dell’amore misericordioso di Dio, che ci permette di riconoscere il nostro peccato, prendendone le distanze. Prima del momento di preghiera agli scalzi, ci siamo trovati in Cappella dei Lucchesi, presso la casa studentesca Santa Fosca. Con una catechesi incentrata sulla fraternità e il valore dell’essere fratelli e sorelle gli uni per gli altri, don Alberto Ravagnani ha fornito numerosi spunti di riflessione ai giovani venuti ad ascoltarlo. A rendere ancora più speciale l’incontro è stata la partecipazione di alcuni giovani di Busto Arsizio che fanno parte di “Fraternità”, un gruppo che diventa sempre più grande e diffuso in tutta Italia, formato da ragazzi che hanno deciso di unirsi -appunto- in fraternità e camminare insieme verso la santità. Hanno regalato ai presenti una preziosa testimonianza di vita e di fede, riuscendo con parole semplici e immediate a rendere più chiaro il messaggio e il valore della Fraternità.


IL NOSTRO ULTIMO LUNEDI’ INSIEME PRIMA DELLE FESTIVITA’ 

(Lunedì 19 dicembre) Dopo la recitazione dei Vespri, ci siamo trovati per una cena in condivisione. Anche questo ultimo lunedì dell’anno passato insieme ci ha visti uniti nella convivialità, tra cibo squisito e chiacchiere.
A fine cena, uno scambio di riflessione su quello che, per ciascuno di noi, è stata la prima parte dell’anno di Pastorale Universitaria: una realtà che accoglie, che unisce, che guida in un cammino condiviso.
Ci siamo salutati cantando in coro Astro del ciel, con l’accompagnamento musicale della tastiera suonata da uno dei ragazzi.