Percorsi catecumenali per i fidanzati – Linee di orientamento

I percorsi catecumenali accompagnano la coppia alla presa di coscienza e riscoperta della vocazione battesimale in chiave sponsale. Si differenziano dai corsi tradizionali perché non sono basati su una serie di incontri ravvicinati nel tempo e su temi specifici riguardanti amore e matrimonio, bensì prevedono un percorso scandito da tappe che puntano al risveglio e alla maturazione della fede, un cammino verso la sorgente dell’Amore che vede i fidanzati sempre più protagonisti attivi e consapevoli e accompagnati nella vita quotidiana dalla comunità nell’incontro col Risorto.

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Percorsi catecumenali per i fidanzati

Linee di orientamento

Il catecumenato può ispirare in ogni epoca nuovi cammini di rinnovamento della fede, poiché propone uno stile di accompagnamento delle persone pedagogico, graduale, ritualizzato.

Il catecumenato matrimoniale, nello specifico, non intende essere una mera catechesi, né trasmettere delle teorie. Esso mira a far risuonare tra i fidanzati il mistero della grazia che vivranno e che apparterrà loro in virtù del sacramento.

All’interno di una pastorale integrata e comunitaria

  • La trasversalità per superare la divisione dei settori pastorali in compartimenti stagni: pastorale dell’infanzia, pastorale giovanile e pastorale familiare hanno bisogno di camminare insieme, in sinergia. Devono essere reciprocamente consapevoli dei percorsi e degli obiettivi pastorali che si prefiggono per dare continuità e possibilità graduale di approfondimento della fede. La pastorale vocazionale dovrebbe permeare di sé tutti e tre questi ambiti per dare unitarietà e coerenza al percorso di fede delle persone.
  • La sinodalità definisce lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa, che realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme.
  • La continuità si riferisce al carattere non “episodico” ma “prolungato nel tempo” – si potrebbe dire anche “permanente” – della pastorale della vita coniugale. Si possono così impostare itinerari pedagogici che, nelle varie fasi di crescita – umana e di fede – accompagnino i bambini e i giovani alla graduale scoperta della loro vocazione: sia essa al matrimonio, al sacerdozio o alla vita religiosa.

L’équipe pastorale

  • L’equipe che guida il percorso potrà essere formata da alcune coppie sposate appoggiate da un sacerdote e da altri esperti in pastorale familiare.
  • È consigliabile non una sola, ma diverse coppie, meglio di età differenti, perché sia possibile un opportuno ricambio periodico.
  • Tutti adeguatamente formati.
  • Complementarietà e corresponsabilità ecclesiale.

Requisiti del percorso

  • Tempo sufficientemente lungo per consentire riflessione e maturazione
  • Esperienza concreta dell’amore umano, con al centro della preparazione la fede e l’incontro con Cristo;
  • Articolato in tappe, segnate da riti di passaggio da celebrare all’interno della comunità;
  • Comprendente formazione, riflessione, confronto, dialogo, liturgia, comunità, preghiera, festa.
  • Connessione tra gli altri sacramenti (battesimo, eucarestia, confermazione) e il matrimonio.
  • Ogni diocesi potrebbe prevedere una forma comune, da personalizzare nelle comunità rispetto alla situazione concreta delle diverse coppie.
  • Il Rituale d’iniziazione Cristiana per gli Adulti potrebbe costituire un quadro di riferimento generale a cui ispirarsi.

Le fasi del percorso

Fase pre-catecumenale: preparazione remota

  • Pastorale dell’infanzia
  • Pastorale giovanile

Fase intermedia: tempo di accoglienza dei candidati

Rito di ingresso al catecumenato (a conclusione della fase di accoglienza)

Fase catecumenale:

Prima tappa: preparazione prossima

  • Rito del fidanzamento (a conclusione della preparazione prossima)
  • Breve ritiro di ingresso alla preparazione immediata

Seconda tappa: preparazione immediata

  • Breve ritiro in preparazione alle nozze (a pochi giorni dalla celebrazione)

Terza tappa: primi anni di vita matrimoniale

Fase pre-catecumenale

  • Il percorso educativo della preparazione remota andrebbe tenuto presente nell’impostazione pastorale di ogni parrocchia o realtà ecclesiale.
  • Annunciato nell’ambito della pastorale giovanile (inclusi i gruppi di adolescenti) come tempo favorevole in cui cominciare a far maturare la vocazione sponsale.
  • Sarebbe opportuno avviare una collaborazione con le associazioni e i movimenti laicali per attuare interventi pastorali in sinergia e con uno spirito di comunione ecclesiale.
  • Accompagnamento ricco di vicinanza e di testimonianza. Suscita sempre un grande interesse fra i giovani l’ascolto diretto di coniugi che raccontano la loro storia di coppia dando ragione del loro “Si”.
  • Momenti personalizzati per superare paure e perplessità, per cogliere lo stretto legame che esiste fra vita di fede e vita affettiva.

Fase intermedia – Accoglienza

Durata variabile: qualche mese per coloro che hanno bisogno di approfondire la propria identità battesimale, meno per chi viene da un percorso di fede.

Tempo di incontro e di conoscenza personalizzato, in cui il matrimonio sia fatto oggetto di un vero e proprio annuncio

Gestita da una coppia di sposi, affiancati, ove possibile, dal sacerdote. Incontri, per comprendere, insieme alla coppia, le ragioni vere per cui chiedono di prepararsi al matrimonio. Solo quando i fidanzati avranno maturato la decisione di continuare nel cammino di fede, si passerà alla tappa successiva.

Alcune situazioni meritano particolare attenzione: si tratta delle coppie nelle quali una parte è cristiana e l’altra è di religione non cristiana, o nelle quali una parte è cattolica mentre l’altra è di altra denominazione cristiana, non cattolica. Così come possono esserci coppie, dove entrambe le parti sono cattoliche, ma uno dei due si rifiuta di seguire il percorso catecumenale. In tutti questi casi sarà compito del presbitero valutare il modo migliore di procedere per la preparazione al sacramento.

Al termine della fase di accoglienza, la coppia verrà introdotta nella preparazione prossima. con un rito di ingresso nel catecumenato vero e proprio.

Fase catecumenale – I tappa

Prima tappa: preparazione prossima – finalizzata al discernimento umano e spirituale

  • Rivisitazione dei sacramenti, introduzione alla preghiera cristiana, preparazione alla dimensione della missione
  • Avvicinamento alla vita ecclesiale, invitandoli anche a momenti di festa e conviviali, alla celebrazione dei sacramenti, a ritiri spirituali, momenti di adorazione eucaristica.
  • Riflessione sui beni propri del matrimonio.
  • Approfondimento del rapporto di coppia e di eventuali carenze psicologiche e/o affettive.

Al termine della tappa il Rito del fidanzamento. “Consegna” alle coppie la missione del fidanzamento, che consiste nel discernimento, da cui non deriva l’obbligo legale di contrarre il matrimonio. Da non confondere con il matrimonio: non unire mai la benedizione dei fidanzati alla celebrazione della Messa.

Fase catecumenale – II tappa

Seconda tappa: preparazione immediata

  • È la preparazione immediata alle nozze. L’inizio di questa nuova tappa potrà essere segnato da un breve ritiro spirituale.
  • Sarebbe opportuno richiamare i contenuti principali del percorso compiuto, che saranno l’oggetto specifico dei colloqui canonicamente previsti con il parroco.
  • Allo stesso tempo, si potranno richiamare gli aspetti dottrinali, morali e spirituali del matrimonio.

Avvicinandosi alle nozze, sarà importante dedicare ampio spazio alla preparazione liturgica delle coppie. Può essere di grande utilità un ritiro spirituale di uno/due giorni, così come ricorrere al sacramento della Riconciliazione.

Fase catecumenale – III tappa

Terza tappa: accompagnare i primi anni di vita matrimoniale

  • Prosieguo dell’itinerario catecumenale con incontri mensili ed altri momenti, sia comunitari sia di coppia.
    • Mistagogia matrimoniale”.
    • Numerosi sono gli aspetti della vita coniugale e famigliare, oggetto di dialogo e catechesi la sessualità nel matrimonio, la trasmissione della vita, l’educazione dei figli.

Si tratta di una fase di “apprendistato”, durante la quale sarà di grande aiuto la vicinanza concreta di coppie di sposi già mature, che condividano con quelle più giovani ciò che hanno appreso “lungo il cammino”. La pastorale matrimoniale sarà soprattutto una pastorale del vincolo: si aiuteranno le coppie, ogni volta che si troveranno in difficoltà, ad avere a cuore, al di sopra di tutto, la difesa e il consolidamento dell’unione matrimoniale, per il loro bene e per il bene dei figli.