Buona Pasqua!


La Pasqua del Signore ci spinge ad andare avanti, a uscire dal senso di sconfitta, a rotolare via la pietra dei sepolcri in cui spesso confiniamo la speranza, a guardare con fiducia al futuro, perché Cristo è risorto e ha cambiato la direzione della storia; ma, per fare questo, la Pasqua del Signore ci riporta al nostro passato di grazia, ci fa riandare in Galilea, là dov’è iniziata la nostra storia d’amore con Gesù, dove è stata la prima chiamata. Ci chiede, cioè, di rivivere quel momento, quella situazione, quell’esperienza in cui abbiamo incontrato il Signore, abbiamo sperimentato il suo amore e abbiamo ricevuto uno sguardo nuovo e luminoso su noi stessi, sulla realtà, sul mistero della vita. Fratelli e sorelle, per risorgere, per ricominciare, per riprendere il cammino, abbiamo sempre bisogno di ritornare in Galilea, cioè di riandare non a un Gesù astratto, ideale, ma alla memoria viva, alla memoria concreta e palpitante del primo incontro con Lui. Sì, per camminare dobbiamo ricordare; per avere speranza dobbiamo nutrire la memoria. E questo è l’invito: ricorda e cammina! Se recuperi il primo amore, lo stupore e la gioia dell’incontro con Dio, andrai avanti. Ricorda e cammina.
(Papa Francesco, veglia di Pasqua 2023)

Carissimi,
auguriamo a voi, alle vostre famiglie e comunità una buona Pasqua di risurrezione!
don Pierpaolo, Cristina & Roberto, segreteria

500 persone presenti all’incontro per fidanzati a Venezia


Domenica 3 marzo nella Basilica di San Marco a Venezia 500 persone hanno partecipato all’incontro per fidanzati presieduto dal patriarca Francesco Moraglia.
Durante l’appuntamento gli ospiti hanno potuto confrontarsi con il patriarca su temi riguardanti la fecondità ed il rapporto di coppia.

[Articolo di GV Crux]

«La libertà è qualcosa che Dio desidera per la nostra vita», afferma il patriarca. «Quando ci si sposa si parla di libertà insieme, di co-libertà. Tuttavia non c’è libertà senza rispetto. Il rispetto è riconoscere l’altro nella propria vita».

Il matrimonio implica quindi un’apertura al mondo dell’altro e richiede la comprensione che il partner ha esigenze e obiettivi distinti dai propri.
«Sposarsi vuol dire smettere di guardarsi solo negli occhi per guardare nella stessa direzione, condividendo un progetto comune», continua il patriarca Francesco.

Inoltre, risulta fondamentale per la famiglia instaurare un dialogo con altre famiglie. «Rivolgersi a coetanei, persone simili a noi, chiamate a affrontare gioie, speranze e difficoltà, rappresenta un modo condiviso di affrontare questioni che, vissute all’interno di una sola famiglia, potrebbero apparire insuperabili».

Riflessioni sull’amore duraturo: il patriarca Moraglia guida le coppie di fidanzati nell’esplorare l’evoluzione dell’amore nel tempo

Durante l’incontro le coppie di fidanzati hanno riflettuto assieme al patriarca su come l’amore può evolvere nel tempo.

«Il modo di amarsi cambia», descrive il patriarca. «Cambia nelle situazioni, nei mesi e negli anni. Non confondiamo queste mutazioni nel modo di amarsi con il “non amarsi più”».

Nel contesto dell’amore e della famiglia, l’impegno di costruire un rapporto che si sviluppa successivamente in una dimensione genitoriale non può conoscere pause o interruzioni.

«Ogni giorno si deve costruire un rapporto di coppia», spiega il patriarca. «Molte volte non si riesce ad essere genitori perché non si riesce ad essere coppie. Non si riesce a creare un rapporto in cui si innesca la genitorialità».

Durante l’incontro le coppie di fidanzati hanno riflettuto assieme al patriarca su come l’amore può evolvere nel tempo.

«Il modo di amarsi cambia», descrive il patriarca. «Cambia nelle situazioni, nei mesi e negli anni. Non confondiamo queste mutazioni nel modo di amarsi con il “non amarsi più”».

Nel contesto dell’amore e della famiglia, l’impegno di costruire un rapporto che si sviluppa successivamente in una dimensione genitoriale non può conoscere pause o interruzioni.

«Ogni giorno si deve costruire un rapporto di coppia», spiega il patriarca. «Molte volte non si riesce ad essere genitori perché non si riesce ad essere coppie. Non si riesce a creare un rapporto in cui si innesca la genitorialità».

Riflessioni sul matrimonio cristiano: l’Importanza delle “chiese domestiche” nel futuro della Chiesa

In chiusura, il patriarca ha scelto di porre ai fidanzati una domanda significativa su cui riflettere: “Quando pensi al matrimonio cristiano, cosa ti viene in mente?”
Questa riflessione risulta interessante in una società dove oggi le coppie sono fondamentali per la Chiesa, molto più rispetto al passato.

«La Chiesa ha bisogno di piccole “chiese domestiche”», spiega il patriarca Francesco. «Ha bisogno di trasmettere la fede da quando la coppia si forma fino al confronto con i figli. Il futuro è affidato alla Chiesa attraverso la vocazione del matrimonio cristiano, che implica non solo l’apertura ad altre realtà sociali ma anche alla comunione con altre famiglie».

 

L’équipe della pastorale familiare della diocesi di Venezia, che si è adoperata per la buona riuscita dell’assemblea con i fidanzati di domenica 3 marzo in San Marco


 

1a Giornata Mondiale dei Bambini 25-26 maggio 2024


“Ho la gioia di annunciare che il 25 e 26 maggio celebreremo in Vaticano la prima Giornata Mondiale dei Bambini” (Papa Francesco).

Giornata Mondiale dei Bambini 2024: due giorni di preghiera, di riflessione e di festa, a Roma e nel mondo per celebrare i bambini e le bambine e riflettere sull’educazione e la cura dei più giovani, per costruire insieme il loro domani.

 

Dal sito giornatamondialedeibambini.org:

La Giornata è un momento dedicato ai bambini e alle bambine di età compresa tra i 6 e i 12 anni. Si svolgerà il 25 e 26 maggio a Roma ed è organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, coordinato da Padre Enzo Fortunato e Aldo Cagnoli, con la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio e della Cooperativa Auxilium.

L’iniziativa ha l’obiettivo di porre al centro la condizione dei bambini, offrendo uno spazio di riflessione sul loro futuro e sul mondo che intendiamo consegnare loro. Comprenderà due momenti distinti di festa e di preghiera. Entrambe le iniziative vedranno la presenza del Santo Padre e si svolgeranno nell’area del Foro Italico e in Piazza San Pietro.

La possibilità di coinvolgere attivamente le comunità locali nell’organizzazione di eventi paralleli in tutto il mondo, arricchendo così l’ampiezza dell’iniziativa sarà l’elemento distintivo dell’intera iniziativa. Un’occasione per sottolineare l’importanza del ruolo delle nuove generazioni protagoniste del futuro.

 

 

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

Care bambine e cari bambini!

Si avvicina la vostra prima Giornata Mondiale: sarà a Roma il 25 e 26 maggio prossimo. Per questo ho pensato di mandarvi un messaggio, sono felice che possiate riceverlo e ringrazio tutti coloro che si adopereranno per farvelo avere.

Lo rivolgo prima di tutto a ciascuno personalmente, a te, cara bambina, a te, caro bambino, perché «sei prezioso» agli occhi di Dio (Is 43,4), come ci insegna la Bibbia e come Gesù tante volte ha dimostrato.

Allo stesso tempo questo messaggio lo invio a tutti, perché tutti siete importanti, e perché insieme, vicini e lontani, manifestate il desiderio di ognuno di noi di crescere e rinnovarsi. Ci ricordate che siamo tutti figli e fratelli, e che nessuno può esistere senza qualcuno che lo metta al mondo, né crescere senza avere altri a cui donare amore e da cui ricevere amore (cfr Lett. enc. Fratelli tutti, 95).

Così tutti voi, bambine e bambini, gioia dei vostri genitori e delle vostre famiglie, siete anche gioia dell’umanità e della Chiesa, in cui ciascuno è come un anello di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra. Per questo vi raccomando di ascoltare sempre con attenzione i racconti dei grandi: delle vostre mamme, dei papà, dei nonni e dei bisnonni! E nello stesso tempo di non dimenticare chi di voi, ancora così piccolo, già si trova a lottare contro malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi. Insomma, tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia. Ascoltateli, anzi ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male.

Miei piccoli amici, per rinnovare noi stessi e il mondo, non basta che stiamo insieme tra noi: è necessario stare uniti a Gesù. Da lui riceviamo tanto coraggio: lui è sempre vicino, il suo Spirito ci precede e ci accompagna sulle vie del mondo. Gesù ci dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5); sono le parole che ho scelto come tema per la vostra prima Giornata Mondiale. Queste parole ci invitano a diventare agili come bambini nel cogliere le novità suscitate dallo Spirito in noi e intorno a noi. Con Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici, come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi. Anzi, la nostra piccolezza ci ricorda che siamo fragili e che abbiamo bisogno gli uni degli altri, come membra di un unico corpo (cfr Rm 12,5; 1 Cor 12,26).

E c’è di più. Infatti, care bambine e cari bambini, da soli non si può neppure essere felici, perché la gioia cresce nella misura in cui la si condivide: nasce con la gratitudine per i doni che abbiamo ricevuto e che a nostra volta partecipiamo agli altri. Quando quello che abbiamo ricevuto lo teniamo solo per noi, o addirittura facciamo i capricci per avere questo o quel regalo, in realtà ci dimentichiamo che il dono più grande siamo noi stessi, gli uni per gli altri: siamo noi il “regalo di Dio”. Gli altri doni servono, sì, ma solo per stare insieme. Se non li usiamo per questo saremo sempre insoddisfatti e non ci basteranno mai.

Invece se si sta insieme tutto è diverso! Pensate ai vostri amici: com’è bello stare con loro, a casa, a scuola, in parrocchia, all’oratorio, dappertutto; giocare, cantare, scoprire cose nuove, divertirsi, tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno. L’amicizia è bellissima e cresce solo così, nella condivisione e nel perdono, con pazienza, coraggio, creatività e fantasia, senza paura e senza pregiudizi.

E adesso voglio confidarvi un segreto importante: per essere davvero felici bisogna pregare, pregare tanto, tutti i giorni, perché la preghiera ci collega direttamente a Dio, ci riempie il cuore di luce e di calore e ci aiuta a fare tutto con fiducia e serenità. Anche Gesù pregava sempre il Padre. E sapete come lo chiamava? Nella sua lingua lo chiamava semplicemente Abbà, che significa Papà (cfr Mc 14,36). Facciamolo anche noi! Lo sentiremo sempre vicino. Ce lo ha promesso Gesù stesso, quando ci ha detto: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20).

Care bambine e cari bambini, sapete che a maggio ci troveremo in tantissimi a Roma, proprio con voi, che verrete da tutto il mondo! E allora, per prepararci bene, vi raccomando di pregare usando le stesse parole che Gesù ci ha insegnato: il Padre nostro. Recitatelo ogni mattina e ogni sera, e poi anche in famiglia, con i vostri genitori, fratelli, sorelle e nonni. Ma non come una formula, no! Pensando alle parole che Gesù ci ha insegnato. Gesù ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa Giornata Mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico.

Lui, che si è offerto sulla Croce per raccoglierci tutti nell’amore, Lui che ha vinto la morte e ci ha riconciliati col Padre, vuole continuare la sua opera nella Chiesa, attraverso di noi. Pensateci, in particolare quelli tra voi che vi preparate a ricevere la Prima Comunione.

Carissimi, Dio, che ci ama da sempre (cfr Ger 1,5), ha per noi lo sguardo del più amorevole dei papà e della più tenera delle mamme. Lui non si dimentica mai di noi (cfr Is 49,15) e ogni giorno ci accompagna e ci rinnova con il suo Spirito.

Insieme a Maria Santissima e a San Giuseppe preghiamo con queste parole:

Vieni, Santo Spirito,
mostraci la tua bellezza
riflessa nei volti
delle bambine e dei bambini della terra.
Vieni Gesù,
che fai nuove tutte le cose,
che sei la via che ci conduce al Padre,
vieni e resta con noi.
Amen.

Roma, San Giovanni in Laterano, 2 marzo 2024

FRANCESCO

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XXV Settimana Nazionale di studi a Palermo


L’edizione 2024 della Settimana di studi sulla spiritualità coniugale e familiare avrà luogo in Sicilia presso l’Hotel e Villaggio Turistico “Torre Normanna” ad Altavilla Milicia (PA) dal 25 al 28 aprile 2024. Tema di questa edizione: “Di fronte all’altro. Sposi e Presbiteri, insieme discepoli missionari”.

Materiale e informazioni:

Ritiro fidanzati 04/05

Sabato 4 maggio presso Casa Maria Assunta al Cavallino la proposta di un ritiro spirituale per le coppie di fidanzati sul tema “Spiritualità e preghiera nella coppia, come vivere la relazione con Dio insieme”

  • Ritrovo ore 9.30
  • 9.45 momento di preghiera insieme
  • 10.00 meditazione del predicatore
  • Tempo di riflessione con possibilità di confessarsi
  • Pranzo
  • 15.00 momento di condivisione
  • 16/16.30 preghiera conclusiva

Meditazione a cura di don Pietro Adani, Movimento Familiaris Consortio e Responsabile generale “Comunità sacerdotale Familiaris Consortio”.

Costo per l’intera giornata € 25,00.

Per iscrizioni scrivere a oders@patriarcatovenezia.it indicando nome cognome e parrocchia di provenienza.

Termine iscrizioni 20 aprile.

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Incontro dei fidanzati col Patriarca

Le coppie che si preparano al matrimonio, assieme ai propri sacerdoti e alle equipe di formatori, sono invitate domenica 3 marzo alle ore 15.00 nella Basilica di San Marco per un incontro col Patriarca Francesco, occasione preziosa per riflettere sul significato del sacramento, la vita coiungale cristiana e pregare assieme il Signore.

Ci soffermeremo sulla fecondità della coppia e ci guiderà l’icona evangelica dell’annunciazione di Maria, da cui è tratto il titolo “Nulla è impossibile a Dio”.

Se nei vosti gruppi sorgessero delle domande da porre al Patriarca, sia sul tema che su altri aspetti, vi chiediamo di inviarcele entro il 20 febbraio.

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Nuovo ciclo di incontri sull’adolescenza

Il percorso è rivolto a giovani, educatori, genitori, catechisti e insegnanti assieme a degli esperti per conoscere e approfondire alcuni pericoli che possono minare la bellezza e l’originalità degli adolescenti.

Temi degli incontri 2024:

  • mercoledì 28 febbraio ore 20:30 – Adolescenti e gender
  • mercoledì 13 marzo ore 20:30 – Quale disagio vivono gli adolescenti?
  • …e altro in cantiere!

Sarà possibile partecipare sia in presenza nel patronato della parrocchia di S. Pietro di Favaro, che online tramite piattaforma Zoom.

Per informazioni e adesioni: sposiefamiglia@patriarcatovenezia.it

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Corso per formatori al matrimonio

Il cammino iniziato nelle diverse zone della diocesi con coloro che nelle diverse zone, parrocchie, collaborazioni, vicariati si occupano della formazione alla vita matrimoniale ha fatto emergere molti aspetti su cui continuare il percorso, sia di condivisione che di formazione. Cogliendo quanto emerso, ecco la proposta di alcuni alcuni incontri per quest’anno pastorale 2023/2024: i momenti di formazione, che inizieranno il 29 novembre, saranno a Zelarino con possibilità di collegarsi per chi proprio non riesce ad essere presente. Ci aiuterà Giuseppe Spimpolo, che alcuni di voi già conoscono: per i suoi studi e la sua esperienza collabora da tempo nei percorsi di formazione al matrimonio e di educazione affettiva e cercherà di affrontare alcuni dei temi emersi nei nostri incontri.

Ci sarà poi un ulteriore incontro zonale di condivisione ad aprile e un fine settimana insieme, probabilmente nella prima decade di giugno.

Vi invitiamo a partecipare e a diffondere l’iniziativa a tutti coloro che possono essere interessati, anche chi non avesse partecipato ai precedenti incontri.

Il Patriarca ha molto a cuore la cura di chi si prepara al matrimonio e ringrazia tutti coloro che si dedicano a questo delicato aspetto della pastorale familiare, che va portato avanti insieme, cercando di coordinarci il più possibile e di crescere nella formazione.

 

Educare all’affettività, alla sessualità e all’amore


Il 16 novembre ricomincia il corso di formazione per genitori, educatori, catechisti e insegnanti, promosso dal nostro ufficio diocesano di pastorale familiare, dall’associazione Gremio di Bioetica, dall’Associazione Centro S. Maria Mater Domini e altri collaboratori qualificati.

Si tratta di un percorso base di educazione affettivo-sessuale sugli aspetti medici, emotivi, intellettuali, sociali e spirituali per dialogare con le nuove generazioni e accompagnare i bambini e i ragazzi a riconoscere la bellezza e l’armonia del proprio corpo, fatto per amare, comunicare e relazionarsi.

Le date: giovedì 16, 23, 30 novembre 2023; 18, 25 gennaio e 1 febbraio 2024

Orario: inizio ore 20:30

Sede: Patronato della parrocchia di S. Maria Goretti – Mestre (su richiesta possibile collegamento online)

Temi dei primi incontri:

  • 16/11 — Sessualità ieri e oggi: prospettive educative
    Che cos’è la sessualità? Com’è cambiato il senso che viene dato alla sessualità e come la vivono i giovani oggi? Quale valore antropologico ha la sessualità?
  • 23/11 — Bambini e sessualità: come parlarne, i valori, le emozioni
    Così come ci occupiamo della salute e dell’aspetto cognitivo di un bambino, allo stesso modo dovremmo occuparci anche della sua crescita nel campo affettivo e sessuale. Alcuni suggerimenti.
  • 30/11 — Adolescenti e sessualità: scelte e relazioni
    Il vero valore della sessualità aiuta i giovani e i ragazzi a fare scelte più consapevoli e ad avere una vita relazionale migliore

Info e adesioni entro venerdì 10/11/2023 contattando il nostro ufficio