
Gli studenti del liceo “Stefanini” di Mestre hanno prima studiato la storia delle chiese di San Zaccaria, Santa Maria Formosa e dei Santi Geremia e Lucia, oltre che delle opere in esse custodite, e fino al 4 aprile le propongono a visitatori, pellegrini e scolaresche.
«Mille grazie per la presentazione di questa chiesa, molto istruttiva e molto chiara, fatta da giovani motivati e interessanti». «Tutti gli studenti sono molto preparati e appassionati nello spiegare ciò che abbiamo visto». Sono due delle numerose frasi che si leggono nei quaderni che, posti a Venezia nelle chiese dei Ss. Geremia e Lucia e in San Zaccaria, raccolgono le impressioni dei visitatori.
Ma la visita, in questo caso, è particolare: nasce infatti su proposta degli uffici diocesani per l’Insegnamento della Religione Cattolica e per la Pastorale del Turismo e dei Beni culturali. L’obiettivo è un’esperienza PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) che vede 64 studenti del liceo “Stefanini” di Mestre, debitamente formati, coinvolti come guide. Essi hanno avuto l’opportunità di approfondire alcuni luoghi simbolo di Venezia, famosi in tutto il mondo, così da poterli illustrare, utilizzando più lingue, a visitatori, pellegrini o a classi in visita d’istruzione. La scelta delle chiese dei Santi Geremia e Lucia, di S. Maria Formosa e di S. Zaccaria risponde al grande tema-messaggio del Giubileo: si tratta infatti di luoghi e segni che caratterizzano ancora oggi Venezia come città della speranza.
Il Giubileo, in effetti, ha sempre rappresentato per il nostro Paese un evento di grande rilevanza culturale, spirituale e sociale. Una scuola che mira a preparare le nuove generazioni – sottolineano i promotori – a partire dal proprio contesto culturale, economico e sociale, non può non essere coinvolta da questo avvenimento. Il passato ci insegna infine che Venezia sarà una tappa che molti pellegrini sceglieranno nel loro viaggio verso Roma.
Gli studenti sono presenti nelle chiese nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì, fino al 4 aprile, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.
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Gli studenti: «Così vediamo con i nostri occhi i tesori della nostra città»
«Non mi sarei mai aspettato di fare la guida nella chiesa di San Zaccaria come esperienza PCTO. La chiesa, aprendoci le sue porte, ci ha dato la possibilità di vivere tre giorni in un luogo stimolante con dipinti di grandi autori come Tintoretto e Bellini. Abbiamo così scoperto la storia e la cultura di questo luogo straordinario».
Lo scrive uno degli studenti del liceo Stefanini che sta partecipando al progetto. Con lui, anche altri giovani offrono la loro testimonianza. Rebecca, per esempio, ha trovato stimolante un’esperienza sul campo come questa, dove si può vedere con i propri occhi la cultura del luogo. Giada e Chiara sono rimaste colpite da come l’interazione col pubblico sia proficua sia per i visitatori sia per chi fa loro da guida. A Tommaso e Carlotta è piaciuto poter valorizzare i temi e i contenuti studiati a casa, ammirandoli nella realtà della città. Anita, invece, osserva come i ruoli e i comportamenti siano idonei ad “allenarsi” per una situazione lavorativa. Chiara, motivata dalla passione per l’arte, è contenta di poter esprimere le sue conoscenze. E tutti restano colpiti per i complimenti e le osservazioni lasciati dai visitatori nei quaderni posti nelle chiese: «Abbiamo potuto ricevere riconoscenza per il nostro impegno, ma anche auguri per il nostro futuro». (T.D.)
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