456 Ragazze/i riflettono sul bullismo

Il Progetto “Neve” è cominciato: 456 ragazze/i provenienti dagli II.CC. Baseggio, Don Milani; dall’Istituto Farina e una classe del liceo Benedetti-Tommaseo hanno partecipato alla proiezione del film “Neve” e al dibattito che ne è seguito con i protagonisti. L’iniziativa, promossa dagli Uffici di Pastorale Giovanile e dell’Insegnamento della Religione Cattolica del Patriarcato di Venezia, ha trovato ospitalità nei locali dell’Auditorium M9 di Mestre e del teatro parrocchiale di Malcontenta.

L’opera cinematografica mira a promuovere una riflessione attenta e partecipativa sul triste fenomeno del bullismo e cyberbullismo, sovente presente nella quotidianità dei nostri ragazzi e a volte non opportunamente riconosciuto e contrastato. Nel nostro tempo presente, infatti, occorre rendersi consapevoli di come taluni si rendono interpreti di reiterati gesti o messaggi offensivi che calunniano e intimidiscono gli altri, creando complesse situazioni di disagio relazionale.

Simone Riccioni, regista e protagonista del film, parte da un suo vissuto personale per costruire e mettere in scena una storia del tutto singolare, che mette al centro il vissuto travagliato e sorprendente di Neve (Azzurra Lo Pipero). In un giorno come tanti tra i banchi di scuola, la ragazza legge e condivide un tema personale, in cui racconta del suo rapporto speciale con la madre. Tuttavia, da questo momento in poi, diviene oggetto di scherno e derisione da parte dei compagni, che ridicolizzano il lavoro svolto dalla mamma di Neve, allevatrice di un trotificio. Neve cade nel mutismo.

Il suo cammino di vita, però, sarà impreziosito dalla presenza di Leonardo Riccioni, maestro di teatro, che diviene per lei una persona estremamente importante: “nessun incontro è casuale quando è l’amore ad incontrare il destino”. Tra i due scaturisce immediatamente un’amicizia, che conduce entrambi a maturare, tra stupori, disavventure, decisioni e ripartenze.

Commovente è la cornice in cui Neve, superata ormai ogni difficoltà, si rivolge ai professori durante l’esame di stato, riuscendo a raccontare il suo dolore: “Mi sentivo esclusa proprio come ci si sente quando i più forti scelgono le loro squadre e tu rimani sempre l’ultima e sai che non c’è nulla che puoi fare per cambiare le cose perché ai loro occhi rimarrai sempre la più sfigata”. Neve, tuttavia, cade e si rialza, lanciando un messaggio di speranza per ciascuno di noi: “Anche quando ti senti solo, escluso e sconfitto la vita non chiude mai il sipario, ti riserva sempre qualche sorpresa”.

Dopo aver vissuto questa esperienza, arricchita dalla presenza degli attori Simone e Azzurra, auspichiamo che i nostri ragazzi di fronte a qualsiasi difficoltà della vita possano non nascondersi, non avere mai sensi di colpa o di impotenza. Possano essere vivificati dall’amore, così da percepire come propri i bisogni e le esigenze altrui, perché, come abbiamo imparato, “non siamo responsabili solo di ciò che facciamo, ma anche di quello che non facciamo”. Appuntamento allora a febbraio per la seconda tornata di proiezioni.

Prof. Giuseppe Albanese