"Religioni, verità, libertà": intervento alla Summer School 2008 della Fondazione Magna Carta (10 settembre 2008)
11-09-2008

Fondazione Magna Carta

 

 

Summer School 2008

 

III edizione  5 ‘ 11 settembre 2008

 

 

10 settembre 2008

 

 

 

Religioni, verità, libertà

 

 

+ Angelo Card. Scola

 

Patriarca di Venezia

 

 

 

 

1. Le religioni nella società in transizione

 

L’odierno momento storico, il cui inizio convenzionalmente identifichiamo con il crollo delle utopie nel 1989, appare segnato da un vorticoso mescolarsi di popoli. Nel mondo della globalizzazione, si sono moltiplicate le occasioni di contatti tra persone, popoli, culture e civiltà. In realtà però sappiamo bene che una contiguità fisica sempre maggiore non conduce automaticamente ad un contatto tra persone. Il dato materiale può certamente propiziare l’incontro ma non è in grado di generarlo senza chiamare in causa la libertà degli attori in gioco. Per questo dobbiamo sentire come impellente l’esigenza di rielaborare e ridefinire categorie che ci permettano di pensare in maniera nuova la dimensione fondamentale del vivere insieme. Personalmente ritengo che categorie come reciprocità, tolleranza ed integrazione ‘ marcatamente occidentali ‘ si stiano rivelando non necessariamente sbagliate, ma insufficienti. Non tanto per i valori cui rimandano, quanto per quello che non riescono a pensare e a comunicare[1].

 

Prima di tutto occorre insistere sul fatto che l’inedita mescolanza di popoli che caratterizza le nostre società, imponendo come inevitabile l’in-contro tra etnie e religioni diverse, è innanzitutto un processo in atto, che io indico con l’espressione meticciato di civiltà e di culture. Non è quindi né una teoria sull’integrazione culturale, né una categoria complessiva di comprensione della realtà[2]. È un nome dato ad un processo. La categoria di meticciato di civiltà permette però di far riferimento ai cosiddetti ‘universali concreti’ delle religioni. Ma se di universali concreti si tratta, vissuti quotidianamente da quei soggetti comunitari che sono i popoli, si comprende allora che la strada per l’incontro tra gli uomini non può essere altro che la testimonianza. A patto di dare a questa categoria tutta la sua forza fondativa e teoretica, lontani da riduzioni di stampo moralistico.

 

La scelta di riferirsi a degli universali concreti si precisa anche come tentativo di interpretazione culturale delle religioni. Anche le religioni infatti, in ogni tempo, sono inevitabilmente assunte dai soggetti che le praticano dentro una interpretazione culturale. Nasce così un conflitto di interpretazioni. Vale per il Cristianesimo, vale per tutte le religioni. Per esempio, in Italia si incontrano e si scontrano in questa fase di ‘post secolarismo’ due interpretazioni culturali del Cristianesimo. La prima è quella di chi rischia di ridurlo ad una religione civile, che faccia da collante per tenere insieme la nostra affaticata democrazia. L’altra è quella che io definisco ‘cripto-diaspora’. Molti sostengono che, proprio perché il Cristianesimo non è una religione civile, esso dovrebbe ridursi all’annuncio personale della Croce di Cristo, e di Colui che predicò il Regno e scelse la forma del povero, mentre per quanto riguarda le questioni pratiche dell’etica, dell’economia e della politica i cristiani debbono stare in diaspora senza nulla di proprio da proporre in comune. Ma c’è anche una terza interpretazione, minoritaria, che io sostengo e cerco di perseguire, che sta sul crinale della montagna e tenta di evitare di cadere sia nella riduzione a religione civile, sia in quella della dimensione di cripto-diaspora, proponendo un’interpretazione integrale del fatto cristiano e mostrando tutte le implicazioni, antropologiche, sociali, cosmologiche dei misteri del Cristianesimo. È vero che per la visione cristiana i contenuti del ‘pratico’ sono comuni a tutti gli uomini, ma dalla sequela comunionale di Gesù Cristo scaturiscono, a livello di tutte le implicazioni richiamate, precise proposte, talora necessarie talora contingenti, per vivere il ‘pratico’ (etica, economia e diritto) secondo verità e quindi in pienezza…

(il testo integrale dell’intervento è disponibile nel file allegato)


[1] Cfr. A. Scola, Nasce Oasis. Un soggetto, uno strumento, in Oasis I (2005) n. 1, 7.

[2] Cfr. Id., Una nuova laicità. Temi per una società plurale, Marsilio, Venezia 2007, 60.