Meditazioni al ritiro di Avvento per i sacerdoti della diocesi di Venezia (Mestre, 4 dicembre 2008)
09-12-2008

Avvento 2008: ritiro al clero predicato dal Card. Marco Cè

 

4 dicembre 2008

 

 

Ia. Meditazione: La Conversione di Paolo

 

 

1.Invitato guidare questo ritiro spirituale all’inizio di Avvento, lo faccio con un po’ di trepidazione: chiedo di pregare perché insieme ascoltiamo ciò che il Signore oggi vuole dirci.

Ho pensato di proporvi alcuni motivi di riflessione su due eventi che stiamo vivendo: l’anno Paolino e il Sinodo sulla Parola di Dio che, ormai concluso, attende però di essere accolto nel cuore e nella nostra attività di pastori.

 

Nel primo intervento vi proporrò alcune riflessioni sull’incontro di Paolo col Risorto sulla via che porta a Damasco e, nella seconda, mediteremo sull’ascolto della Parola di Dio da parte della Santa Madre di Gesù: vorrei proporvi queste riflessioni come un cammino di Avvento, nella prospettiva del Signore che sta per manifestarsi nel mistero del Natale.

 

 

Gli Atti degli Apostoli riferiscono tre volte la conversione di Paolo: la prima volta la narra Luca; la seconda e la terza volta è Paolo stesso che ce ne parla: una volta sulla scalinata del tempio a Gerusalemme (At 22,3-21) e un’altra volta a Cesarea, davanti al re Agrippa (At 26,4-23).Lo stesso evento risuonerà, in modo sobrio, anche nelle lettere (1 Cor15,9; Gal 1,13; Fil 3,6; I Tim 1,13).

 

 

            Noi leggeremo la narrazione di Luca (At 9), faremo qualche rapida annotazione sul testo, poi apriremo alcune linee di riflessione.

Leggiamo il testo: ‘Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: ‘Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?’. Rispose: ‘Chi sei, o Signore?’. Ed egli: ‘Io sono Gesù, che tu perseguiti! Ma tu alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare’. Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.

 

C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: ‘Anania!’. Rispose: ‘Eccomi, Signore!’ E il Signore a lui: ‘Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché ricuperasse la vista’. Rispose Anania: ‘Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome’. Ma il Signore disse: ‘Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome’. Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: ‘Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo’. E subito gli caddero dagli occhi come della squame e ricuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli tornarono’ (At 9, 1-19)

 

 

Evidenzierò alcuni tratti che ci aiutino a comprendere la portata sconvolgente di questo evento nello vita del futuro apostolo. Poi su alcuni ci soffermeremo…

                                                      (il testo completo è nel file allegato)