Intervento del Patriarca durante il Premio “Laudato si’. Venezia: i giovani per l’ambiente” promosso dalla Rete della Pastorale sociale e del lavoro del Patriarcato di Venezia (Mestre / Centro culturale Candiani, 28 novembre 2018)
28-11-2018

Rete della Pastorale sociale e del lavoro del Patriarcato di Venezia

Premio “Laudato si’. Venezia: i giovani per l’ambiente” (Mestre / Centro culturale Candiani – 28 novembre 2018)

Intervento del Patriarca Francesco Moraglia

 

 

Saluto i presenti, ringrazio quanti sono intervenuti e in particolare voi studenti. Esprimo il mio apprezzamento per questa iniziativa che ha una chiara fonte ispiratrice: l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco; è un testo del magistero della Chiesa, offerto all’attenzione di tutti, che ha saputo “convocare” tante persone e realtà anche differenti tra loro.

 

L’iniziativa è, infatti, promossa da vari soggetti della vita sociale del nostro territorio; realtà economiche ed ecclesiali – coordinate dalla Pastorale sociale e del lavoro del Patriarcato – che avvertono una responsabilità che va oltre gli immediati compiti che spettano ad un’organizzazione sociale, economica o sindacale, ad una fondazione, un’istituzione o ad un ordine professionale e che li ha portati a far qualcosa di più insieme ad altri, qualcosa che riservasse un’attenzione specifica ai giovani. Non è elemento da dare per scontato e per questo ringrazio quanti si sono lasciati coinvolgere.

 

Anche la seconda edizione del premio Laudato si’ si rivolge, in diverso modo, ai giovani e la vostra partecipazione odierna ne è testimonianza.

 

Mi felicito in particolare, ma avremo modo di farlo adeguatamente tra poco, con i giovani che hanno elaborato delle tesi nelle quali la sensibilità ambientale è unita alla capacità di progettare interventi, migliorie o addirittura innovazioni sul territorio o sui nostri stili di vita per poter meglio custodire e fare crescere la “casa comune”, dove tutti viviamo. L’auspicio è che le differenti realtà del mondo del lavoro sappiano e vogliano valorizzare le nuove idee e le nuove forze.

 

Cari giovani, la responsabilità degli adulti – di noi adulti – è grande nei vostri confronti. “C’è il pericolo reale di lasciare alle generazioni future macerie, deserti e sporcizia”, commentava amaramente non molto tempo fa Papa Francesco proprio in occasione di un incontro di riflessione sulla Laudato si’ (cfr. Papa Francesco, Discorso ai partecipanti alla Conferenza internazionale in occasione del terzo anniversario dell’enciclica “Laudato si’”, 6 luglio 2018).

 

Grandi sono le risorse, le capacità e le doti che avete e che mettete a frutto negli studi e nella formazione e, si spera, nel mondo del lavoro. Risorse, capacità e doti si trasformano anch’essa in responsabilità, quella – per usare ancora le parole del Santo Padre – di “testimoniare la grande urgenza di accogliere l’appello dell’Enciclica ad un cambiamento, ad una conversione ecologica. La vostra è la testimonianza per l’impegno non differibile ad agire concretamente per salvare la Terra e la vita su di essa, partendo dall’assunto che “ogni cosa è connessa”, concetto-guida dell’Enciclica, alla base dell’ecologia integrale. Anche in questa prospettiva possiamo leggere la chiamata che Francesco d’Assisi ricevette dal Signore nella chiesetta di San Damiano: “Va’, ripara la mia casa, che, come vedi, è tutta in rovina”. Oggi, anche la “casa comune” che è il nostro pianeta ha urgente bisogno di essere riparato e assicurato per un futuro sostenibile (…). Auspico pertanto che questa preoccupazione per lo stato della nostra casa comune si traduca in un’azione organica e concertata di ecologia integrale” (cfr. Papa Francesco, Discorso ai partecipanti alla Conferenza internazionale in occasione del terzo anniversario dell’enciclica “Laudato si’”, 6 luglio 2018).

 

Non dimentichiamo poi quanto il Papa afferma all’inizio della Laudato si’: “I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti… Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità” (Papa Francesco, Lettera enciclica Laudato si’, nn. 13-14).

 

C’è soprattutto – come dice un altro passo – un’ “ecologia della vita quotidiana” da perseguire insieme ma, per farlo, “per poter parlare di autentico sviluppo, occorrerà verificare che si produca un miglioramento integrale nella qualità della vita umana” (Papa Francesco, Lettera enciclica Laudato si’, n. 147).

 

Si tratta di utilizzare al meglio (e in questo senso) il tempo dello studio e della formazione che esige comportamenti corretti e adeguati – di autentica conversione – e stili di vita limpidi! Mettete in gioco tutte le vostre capacità e doti e “spendete” bene i doni che avete ricevuto o che state maturando in questi anni, per il vostro ben-essere personale ma anche per la cura e la crescita della “casa comune”, il bene di tutti!

 

Abbiate, quindi, un’attenzione e un amore particolari per la salvaguardia e la valorizzazione del nostro territorio che è splendido e fragile; pensiamo all’originalità della città d’acqua ma anche alle nostre città più o meno caotiche e alle nostre campagne spesso abbandonate a se stesse… come i recenti dissesti idrogeologici confermano. Di tutto ciò sarete i futuri responsabili e “custodi”!

 

L’enciclica Laudato si’ ci priva di facili e comodi alibi in quanto – oltre alle questioni mondiali che ci fanno sentire impotenti e in cui sono in gioco interessi planetari – anche noi, personalmente, siamo chiamati a fare la nostra parte, con nuovi comportamenti di vita a livello individuale, familiare e sociale-politico.

 

E questo può avvenire attraverso scelte personali, familiari e proposte educative che mettano veramente al centro la persona, considerata nella sua dignità e non legandola al riconoscimento di sue particolari prestazioni o valori, ossia a quanto vale o produce.

 

Si tratta di formare e coltivare mentalità nuove e un sano spirito critico, per una vita più rispettosa di tutto l’uomo, di tutti gli uomini e dell’ambiente. L’enciclica – ed anche questa iniziativa – ci provocano ad essere più attivi e propositivi, iniziando dalla formazione.

 

Infine ricordo che la Laudato si’ di Papa Francesco termina con due preghiere che, allargando l’orizzonte oltre le nostre forze e possibilità, possono davvero aiutare a rendere più vero e forte l’impegno per la cura della casa comune.

 

Una di queste, in particolare, è una “preghiera per la nostra terra” e dice così: “Dio Onnipotente, che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature, Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste, riversa in noi la forza del tuo amore affinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza. Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle senza nuocere a nessuno. O Dio dei poveri, aiutaci a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terra che tanto valgono ai tuoi occhi. Risana la nostra vita, affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione. Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi a spese dei poveri e della terra. Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa, a contemplare con stupore, a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature nel nostro cammino verso la tua luce infinita. Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace” (Papa Francesco, Lettera enciclica Laudato si’, n. 246).