Intervento del Patriarca alla presentazione dei lavori di restauro al Ponte di Rialto (Venezia, 7 settembre 2021)
07-09-2021

Presentazione dei lavori di restauro al Ponte di Rialto

(Venezia, 7 settembre 2021)

Intervento del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia

 

 

Saluto il Signor Ministro del Turismo, il Prefetto, il Presidente della Regione, il Sindaco, tutte le autorità civile e militari, i presenti e ringrazio in particolare il Maestro Andrea Boccelli e Renzo Rosso, Presidente della Fondazione Only The Brave. Un ricordo, poi, ai professionisti, ai tecnici, alle maestranze che hanno concorso all’opera di salvaguardia e restauro che oggi viene “consegnata” alla città e – non è retorica – al mondo intero, perché, dopo la Basilica di San Marco e l’omonima piazza, Rialto e il suo ponte sono emblemi di Venezia nel mondo.

Questa “riconsegna” è un segno eloquente. Una prestigiosa realtà imprenditoriale offre la propria disponibilità alle istituzioni pubbliche, ma, in realtà, all’intera cittadinanza, e si prende cura di un luogo simbolo del patrimonio urbanistico di una città che è “unica al mondo”.

Grazie a chi avendo possibilità economiche, intelligenza e senso civico, sente di dover tutelare e – nello stesso tempo – rendere “fruibile” ai veneziani e ai visitatori un rinnovato Ponte di Rialto.

Desidero sottolineare il forte carattere simbolico che riveste l’evento odierno; infatti, il Ponte è sito proprio nella zona di Rialto, quotidiano e trafficato punto di riferimento della città, ganglio vitale delle relazioni tra le persone, in particolare per i commerci, gli uffici, i negozi, con il suo mercato sempre vivo e pulsante.

Il Ponte, poi, è un emblema tipico per Venezia; è il collegamento imprescindibile, capace di avvicinarci e renderci prossimi. Venezia è, secondo una stima attendibile, 435 ponti che collegano 121 isole.

Questo evento è, quindi, un segnale importante di rinascita e incoraggiamento per le categorie lavorative e professionali che vivono forti difficoltà; un vero “ponte” di speranza verso una ripresa innanzitutto spirituale – se manca questa ogni altra ripresa ha breve durata – dopo le tante “batoste”, dalle acque alte alla pandemia.

Ed è bello che tutto ciò avvenga nel contesto ideale e simbolico del 1600esimo compleanno di Venezia di cui proprio questa zona e lo stesso Ponte sono una perenne testimonianza.

La data di fondazione di Venezia è convenzionalmente fissata il 25 marzo del 421, al tempo in cui sono fatti risalire i primi insediamenti dell’attuale Venezia in un’isola emergente rispetto alle altre – denominata, appunto, Rivus Altus (Rialto) – e con uno specifico richiamo, che voglio sottolineare, all’edificazione in quel sito di una chiesa rispondente all’attuale San Giacometo.

Il 25 marzo è il giorno dell’Annunciazione alla Vergine Maria, un elemento questo che lega la storia di Venezia all’evento che dà origine alla stessa fede cristiana. Venezia così è in modo indelebile unita alla Madre di Gesù, con la quale mantiene un filo ininterrotto tanto che la rappresentazione dell’Annunciazione si trova ovunque nelle chiese ed edifici civili a ricordare l’intreccio tra la fede cristiana e la vita pubblica della città.

Anche il Ponte di Rialto non trascura tale riferimento e sul Ponte sono effigiate le figure dell’Annunciazione – l’arcangelo Gabriele e la Vergine Maria – riprodotte nei due lati dell’arcata che dà verso il Municipio e che ricorda ai passanti e a chi transita per il Canal Grande che, da sempre, Venezia – fondata sulla terra e sulle acque – ha voluto affidarsi a Chi sta più in Alto degli uomini per avere un fondamento più stabile di fronte alla mutevolezza dei tempi e delle persone. È, un richiamo all’Assoluto, a ciò che sta “sopra”, che viene “prima” e che resta “dopo” di tutti noi.

Lieti per il restauro del Ponte di Rialto, ci auguriamo che tale esempio di sensibilità ed intelligenza civica sia seguito da altri.