Intervento del Gran Cancelliere Francesco Moraglia in occasione della lectio magistralis del Cardinale Giuseppe Versaldi durante il viaggio di studio a Roma della Facoltà di Diritto Canonico S. Pio X per il X anniversario di attività (6/8 novembre 2018)
06-11-2018

Viaggio di studio a Roma della Facoltà di Diritto Canonico S. Pio X per il X anniversario di attività (6/8 novembre 2018)

Intervento del Gran Cancelliere Francesco Moraglia in occasione della lectio magistralis del Cardinale Giuseppe Versaldi

 

 

Ringrazio innanzitutto il cardinale Giuseppe Versaldi, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, che ha accettato di tenere la lectio magistralis – sul tema “Linee guida della Costituzione Apostolica Veritatis Gaudium per il rinnovamento delle Università e Facoltà Ecclesiastiche: conseguenze nel campo del Diritto Canonico” – in questo decimo anno di vita della rinata Facoltà di Diritto Canonico San Pio X.

In questi dieci anni la ricerca e la didattica sono cresciute grazie all’impegno di docenti e studenti appassionati che si sono spesi lasciandosi guidare sempre da un profondo senso ecclesiale. Auspico che la carità intellettuale di rosminiana memoria sia una cifra che sempre – anche nel futuro – accompagni ogni indagine filosofica, teologica e giuridica.

L’anniversario è un’occasione per ricordare con gratitudine quanti l’hanno voluta e quanti vi hanno lavorato ricordando, comunque, che la Facoltà ha origini più antiche. Dall’anno 2003 il cardinale Angelo Scola, allora Patriarca, si spese con forza e in prima persona per riattivare la Facoltà di Diritto Canonico sorta cento anni prima (il 19 ottobre 1902) con l’allora patriarca Giuseppe Sarto – poi Papa San Pio X – e, inizialmente, lo fece nella forma di un Istituto di diritto canonico.

Il 16 novembre 1905 il Patriarca Sarto, eletto Sommo Pontefice, erigeva con il Motu proprio Summo sane afficimur gaudio la Facoltà col potere di conferire i gradi accademici; l’attività di ricerca e didattica procedeva, quindi, ininterrottamente fino all’anno accademico 1931/1932 quando, per le mutate situazioni, la Facoltà dovette sospendere la propria attività.

Ma, ad un secolo circa dalla sua istituzione, nuove circostanze consentivano – nel solco di quanto aveva fatto il Patriarca Sarto – di erigere un nuovo Istituto di Diritto Canonico che riprendeva, pertanto, le attività accademiche. Successivamente si poté procedere alla erezione ufficiale a Facoltà di cui – come detto – quest’anno celebriamo il decennale.

Il servizio, prezioso e qualificato, che la Facoltà ha svolto e continua a svolgere, grazie al sostegno strutturale del Patriarcato di Venezia e ad un contributo da parte delle altre Diocesi del Triveneto, manifesta la sua rilevanza come polo di ricerca e formazione desideroso di rispondere alle necessità ecclesiali non solo del nostro territorio ma anche – lo sottolineo – con uno sguardo rivolto alla realtà italiana e alla Chiesa universale, come testimonia ogni anno la variegata e arricchente provenienza dei suoi studenti.

Fuori della città di Roma, la Facoltà San Pio X di Venezia è l’unica Facoltà di Diritto Canonico presente in Italia. La sua proposta accademica e culturale rappresenta, perciò, un servizio unico ed originale; non è da trascurare anche il benefico scambio di carattere umano ed ecclesiale che si è attivato in questi anni grazie alla possibilità – offerta agli studenti stranieri (sacerdoti) – di poter esercitare qualche attività pastorale presso comunità parrocchiali tanto del Patriarcato di Venezia quanto di Diocesi limitrofe.

Da sempre l’obiettivo è diventare e confermarsi punto di riferimento autorevole e riconosciuto nello studio del Diritto Canonico. In questo senso va visto il concreto aiuto offerto alle Chiese particolari che hanno bisogno di darsi competenze specifiche nell’ambito del Diritto Canonico e, più in generale, dell’amministrazione ecclesiastica, contribuendo così alla formazione di chierici, di consacrate e consacrati, di fedeli laici di nazionalità italiana e straniera. La Facoltà, quindi, viene incontro alle necessità di molti che un domani – anche prossimo – potranno concretamente ed efficacemente aiutare ed orientare, con competenze specifiche, il cammino pastorale delle Chiese particolari a cui appartengono.

Non senza momenti di fatica ma con risultati buoni e talvolta brillanti, la Facoltà si appresta, quindi, a tagliare il significativo nastro dei suoi primi dieci anni. L’auspicio è che possa sempre offrire una sana formazione giuridica nella Chiesa, facendo emergere di più – come osservava qualche tempo fa anche Papa Francesco, rivolgendosi ai partecipanti ad un congresso internazionale del settore – “la pastoralità del diritto canonico, la sua strumentalità in ordine alla salus animarum, la sua necessità per ossequio alla virtù della giustizia, che anche in Ecclesia dev’essere affermata e garantita”.

Ritorna pure alla mente il singolare e circostanziato invito che Benedetto XVI rivolse in una sua Lettera ai seminaristi: «Imparate anche a comprendere e – oso dire – ad amare il diritto canonico nella sua necessità intrinseca e nelle forme della sua applicazione pratica: una società senza diritto sarebbe una società priva di diritti. Il diritto è condizione dell’amore».

Si è scelto così di celebrare il Dies academicus del decennale, qui a Roma, per dire il nostro grazie al Signore, incontrando anche il Santo Padre nell’udienza di mercoledì 7 novembre. Esprimo riconoscenza nei confronti di coloro che – dal Preside mons. Giuliano Brugnotto ai docenti, agli studenti al personale amministrativo e tecnico – ogni giorno ne costituiscono il volto e consolidano la struttura della Facoltà, per lo sviluppo e il bene della Chiesa e dei Paesi ove essa è mandata, abita ed annuncia il Vangelo.

Se è vero che il primato è sempre dello spirito e della interiorità, è anche vero che l’inserimento organico nel corpo ecclesiale, la presenza dell’autorità e la comunione ad essa restano un elemento irrinunciabile, voluto dallo stesso Divino Fondatore della Chiesa. Non dimentichiamo, infatti, che nella Chiesa libertà ed autorità non sono termini contrastanti ma valori che si integrano armonicamente favorendo nel contempo la crescita della comunità e le capacità di iniziativa e di arricchimento dei singoli membri.

Con il richiamo al principio di autorità e alla necessità dell’ordinamento giuridico non si sottrae nulla al valore della libertà; si evidenziano bensì le esigenze di una sicura ed efficace tutela dei beni comuni, tra i quali quello fondamentale dell’esercizio della stessa libertà, che soltanto una convivenza ordinata può adeguatamente garantire. Inoltre è lo stesso Concilio Vaticano II, particolarmente nella Costituzione dogmatica Lumen gentium, a far meglio comprendere la funzione ed il ruolo del Diritto Canonico anche nelle Chiese particolari.

Maria Santissima, Speculum justitiae, protegga docenti e discenti per una crescita che tutti arricchisca e renda generosi servitori della nostra Chiesa.