Intervento del Gran Cancelliere e Patriarca alla conclusione dell’anno accademico 2020/2021 e nella proclamazione dei gradi accademici della Facoltà Teologica del Triveneto (21 maggio 2021)
21-05-2021

Conclusione dell’anno accademico 2020/2021 e proclamazione dei gradi accademici della Facoltà Teologica del Triveneto (21 maggio 2021)

Intervento del Gran Cancelliere e Patriarca Francesco Moraglia

 

 

Saluto il Vice Gran Cancelliere, il Preside, i docenti, gli studenti, i collaboratori della Facoltà e quanti sono collegati a quest’evento on line che, sia pure ancora “a distanza”, ci permette d’incontrarci.

L’anno accademico che si conclude ha risentito della pandemia ancora in atto ma sono contento che, come mi è stato riferito, l’attività didattica – pur dovendo fare i conti con le difficoltà del periodo e la necessaria “distanza” – si sia svolta, grazie all’impegno di tutti, con buoni risultati.

Confidiamo che presto si possa tornare a relazioni e contatti umani “in presenza” per arricchire il dialogo, il confronto, lo studio e la ricerca in ogni ambito accademico ed in particolare in quello della Facoltà teologica.

Quando si conclude un percorso – accademico, come nel nostro caso – si perviene ad un punto d’arrivo, un “compimento” e un nuovo punto di partenza che rende capaci d’intraprendere nuovi studi e ricerche proprio grazie ai risultati accademici conseguiti.

Si diventa quindi capaci di affrontare nuove problematiche che la vita e la fede suscitano e che non sarebbero emerse se non fossero state stimolate dai precedenti approfondimenti che didattica e studio personale hanno offerto.

Non si tratta, infatti, come ha sottolineato Papa Francesco nella costituzione apostolica Veritatis gaudium sulle Università e Facoltà ecclesiastiche, soltanto e semplicemente di “offrire luoghi e percorsi di formazione qualificata dei presbiteri, delle persone di vita consacrata e dei laici impegnati” ma di realizzare “una sorta di provvidenziale laboratorio culturale in cui la Chiesa fa esercizio dell’interpretazione performativa della realtà che scaturisce dall’evento di Gesù Cristo e che si nutre dei doni della Sapienza e della Scienza di cui lo Spirito Santo arricchisce in varie forme tutto il Popolo di Dio: dal sensus fidei fidelium al magistero dei Pastori, dal carisma dei profeti a quello dei dottori e dei teologi” (Papa Francesco, Costituzione apostolica Veritatis gaudium n. 3).

Nello stesso testo, successivamente, viene delineato il doppio compito – davvero alto e straordinario che spetta ad una Facoltà di Teologia: “approfondire e trattare sistematicamente, secondo il metodo scientifico ad essa proprio, la dottrina cattolica, attinta con la massima diligenza dalla divina Rivelazione; e quello, ancora, di ricercare accuratamente le soluzioni dei problemi umani alla luce della stessa Rivelazione” (Papa Francesco, Costituzione apostolica Veritatis gaudium n. 69).

Infine, ricordo che la vera cultura e sapienza – anche in campo teologico – non ambisce ad assurgere alla notorietà o ad un “successo” mondano, ma si esprime e si verifica sempre in un appassionato, disinteressato servizio alla verità, al bene, alla giustizia a beneficio della Chiesa e del mondo di cui facciamo parte, per vivere personalmente e diffondere in ogni contesto quella “gioia della verità” che può illuminare ogni percorso della storia personale, ecclesiale e sociale.

Colgo l’occasione per esprimere riconoscenza verso chi si spende per il buon andamento della vita della Facoltà.

Un ringraziamento particolare, anche a nome dei Confratelli della Conferenza Episcopale Triveneto, a don Roberto Tommasi e al diacono Ezio Malacrida che hanno recentemente terminato il loro servizio di Preside ed Economo.

Al nuovo Preside don Andrea Toniolo, al nuovo Economo il dottor Giorgio Beltrame e al nuovo Consiglio di Amministrazione della Facoltà l’augurio, accompagnato dalla preghiera, di un proficuo e sereno lavoro.