Volantini anonimi | Il Patriarca Francesco ai confratelli sacerdoti e alla Chiesa di Venezia: “Viviamo questa ferita con gli stessi sentimenti di Gesù, con fede e desiderio di perdonare. Alcuni nostri confratelli offesi in modo vile e disonesto”

Venezia, 1 febbraio 2019

 

In riferimento alla vicenda dei volantini anonimi affissi nei giorni scorsi in alcune zone del centro storico di Venezia, interviene ora il Patriarca Francesco Moraglia che si rivolge direttamente ai confratelli sacerdoti e all’intera Chiesa di Venezia attraverso la seguente lettera:

 

Carissimi confratelli nel sacerdozio, diaconi, consacrati, consacrate e fedeli laici della Chiesa che è in Venezia,

in questo momento di grande sofferenza e prova, desidero ringraziarvi di cuore per la vicinanza che avete dimostrato in questi giorni in cui alcuni nostri confratelli sono stati offesi nel loro onore, di preti e di uomini, in modo vile e profondamente disonesto.

Sono vicino con affetto anche ai familiari, ai genitori, ai fratelli, alle sorelle, agli amici e alle comunità di quanti sono stati così feriti e che ora soffrono, anche avvertendo tutta l’impotenza di non poter manifestare pienamente il loro dolore.

 Carissimi, io prego continuamente per coloro che hanno ispirato, scritto e affisso i volantini diffamatori, celandosi dietro un imbarazzante anonimato.

Tali offese hanno fatto soffrire e ferito profondamente la nostra Chiesa che è in Venezia e tutti coloro che veramente la amano, servendola ogni giorno, come voi sacerdoti fate insieme ai diaconi, a tanti laici e laiche, consacrati e consacrate che, con generosità, si spendono per il Vangelo.

Tale ferita, ancora sanguinante, dobbiamo viverla come discepoli di Gesù, con i suoi sentimenti e soprattutto con fede e con il desiderio di perdonare.

Chi veramente ama la Chiesa non compie gesti come quelli di cui siamo stati spettatori attoniti in questi giorni.

Tutto ciò che di non vero e di gravemente offensivo è stato detto per diffamare il Patriarca e alcuni sacerdoti, grazie alla Misericordia di Dio a cui sempre ci richiama Papa Francesco, diventi ora un momento di crescita per la nostra bella e amata Chiesa di Venezia che, con le nostre povertà e ferite, ogni giorno e insieme, ci sforziamo di servire e amare.

La Madonna della Salute – così cara a noi veneziani – vegli come Madre comune sugli offesi e sugli offensori e tutti, insieme, ci conduca a Gesù.

Con l’affetto di un padre che vi ama, abbraccio tutti, uno ad uno. Tutti, nessuno escluso.

 

il vostro Patriarca Francesco