Patriarca Moraglia dopo l’incontro con l’Avis di Venezia: “Donare il sangue è gesto prezioso di solidarietà, forma concreta di carità, atto di valore civile; auspico che entri tra gli indicatori della qualità della vita di un territorio”

Venezia, 30 luglio 2019

 

“L’estate può risultare un tempo particolarmente favorevole, visto anche il grande afflusso di turisti, per compiere un gesto prezioso e talora così necessario per salvare vite umane – ha affermato il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia che ha ricevuto, in questi giorni, la delegazione comunale dell’Avis di Venezia –: donare un po’ del proprio sangue è venire personalmente incontro alle esigenze di fratelli e sorelle in umanità. E’ un gesto, per certi versi, semplice ma ricco di grande sensibilità che rappresenta un modo di comprendere sé e gli altri dicendo, concretamente, che l’altro mi appartiene anche se personalmente non lo conosco. In questo atto c’è un insieme di significati: solidarietà, senso civico, voglia di condivisione, carità cristiana. E’, insomma, un gesto che dice “umanità”. Raccolgo perciò volentieri l’appello accorato dell’Avis di Venezia e invito le persone – che, per età e salute, possono rendersi disponibili – a prendere in considerazione tale bel gesto, ripetendolo a scadenza fissa. Ricordo che la scorta di sangue è garanzia per tutti e dice il grado del nostro essere comunità. Donare il sangue può forse costare eppure tale atto ha una ricaduta positiva nella vita non solo fisica delle persone ma in quella spirituale. Auspico, quindi, che il dono del sangue possa essere considerato tra gli indicatori della qualità di vita di un territorio. Doniamo con generosità poiché troppo grande è la necessità del sangue”.