Messaggio del Patriarca Moraglia per questa “inusuale” prima domenica della Quaresima 2020

Patriarcato di Venezia

Ufficio stampa

Venezia, 29 febbraio 2020

 

Messaggio del Patriarca Moraglia per questa “inusuale” prima domenica della Quaresima 2020

  • “Ferisce non poter celebrare la Messa. Questo digiuno forzato e imprevisto ci faccia apprezzare la grandezza del dono che oggi non possiamo ricevere”

  • L’esonero dal precetto festivo e le altre opportunità per realizzarlo

 

“Ferisce il cuore dei pastori, delle comunità e di tutti i fedeli il non poter celebrare insieme – per un atto di responsabilità civica e di attenzione alle esigenze della collettività e del bene comune, secondo le disposizioni al momento vigenti – la Santa Messa in questa prima Domenica di Quaresima, nonostante reiterati e purtroppo inutili tentativi effettuati in dialogo con le pubbliche autorità anche nazionali. Le odierne circostanze ci costringono a sperimentare che cosa vuol dire per la Chiesa essere privata del suo bene e atto supremo: l’incontro con Gesù, nostro Signore, unico Salvatore, il Crocifisso Risorto, il Vivente che è realmente presente in mezzo a noi nell’Eucaristia, lievito di carità fraterna per le nostre vite”: inizia così il messaggio del Patriarca di Venezia e Presidente della Conferenza Episcopale Triveneto Francesco Moraglia (testo integrale qui in allegato) che esce a poche ore da una prima domenica di Quaresima 2020 assolutamente inusuale e segnata dall’impossibilità di celebrare pubblicamente l’Eucaristia.

“Con questo messaggio – continua – desidero innanzitutto confermare nella fede tutti i fedeli della nostra amata Chiesa che è in Venezia, invitando a vivere con più speranza e carità questo singolare (e del tutto inusuale) “giorno del Signore” che ci è dato di vivere senza la celebrazione comune dell’Eucaristia. Questo forzato e imprevisto digiuno ci faccia apprezzare la grandezza del dono eucaristico che oggi non possiamo celebrare, ricevere e gustare pienamente”.

Il Patriarca riconosce quindi che “nella situazione attuale di impossibilità a partecipare alla celebrazione eucaristica, a norma del can. 1248 § 2 del Codice di Diritto Canonico, si realizza la grave causa che esonera dal precetto festivo impegnando ad assolverlo negli opportuni modi” e offre alcune indicazioni per vivere bene questa particolare domenica: i momenti di raccoglimento e preghiera, l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio, i gesti semplici e concreti di carità a favore dei poveri e dei sofferenti.

E aggiunge: “Il suono delle campane che dalle nostre chiese e dai nostri campanili si propagherà oggi nelle nostre terre vuol essere un grande grido di speranza e un segno pubblico, umile e forte, della nostra volontà d’essere – nonostante tutto – fedeli al Signore e perciò pronti a riprendere il cammino, come cittadini e credenti, così da affrontare il futuro con ritrovata fiducia senza cedere a paura o allarmismi e stringendoci gli uni agli altri”.

Il messaggio del Patriarca si conclude così: “Come Vescovo sono oggi più che mai particolarmente vicino ai nostri carissimi sacerdoti e diaconi, alle persone consacrate e a tutti Voi carissimi fedeli laici della nostra Chiesa. Attraverso l’intercessione materna di Maria innalzo un’accorata preghiera per i malati, per i loro familiari e per tutti coloro che sono impegnati sul fronte amministrativo e sanitario, in particolare i medici e gli infermieri. Vi benedico tutti di cuore nel nome del Signore Gesù Cristo, il Risorto, Colui che è, che era e che viene!”.

 

Info: ufficiostampa@patriarcatovenezia.it