Martedì 28 maggio (ore 20.30) a Mira le Acli e Lega Consumatori Venezia promuovono una serata su lavoro e conseguenze della sua mancanza. Tra i relatori il Patriarca

Una serata per riflettere sul lavoro. E, soprattutto, sulle conseguenze a livello sociale della mancanza di un’occupazione. Saranno questi i temi al centro della serata pubblica promossa dal Circolo Acli di Mira e da Lega Consumatori Venezia in programma martedì 28 maggio in Villa Contarini dei Leoni a Mira, con inizio alle 20.30.

L’iniziativa, intitolata “Lavoro e sociale: bisogni quotidiani” e organizzata in collaborazione con le Acli provinciali di Venezia, vedrà la partecipazione del Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, e di Roberto Crosta, segretario generale di Unioncamere del Veneto e presidente della Fondazione Marcianum. In rappresentanza dell’amministrazione comunale di Mira interverranno il sindaco Marco Dori, l’assessore alle Politiche sociali Chiara Poppi e l’assessore allo Sviluppo Economico Vanna Baldan, le cui testimonianze aiuteranno a calare il tema della serata sulla realtà del territorio mirese. L’incontro sarà coordinato da Luisa Giantin, corrispondente locale del Gazzettino.

“A ideale conclusione del mese di maggio, iniziato con la Festa del Lavoro – sottolinea Patrizio Negrisolo, presidente del Circolo Acli di Mira e vicepresidente di Lega Consumatori Venezia – vogliamo offrire alla nostra comunità un’ulteriore occasione per riflettere su questa tematica fondamentale. Spesso ci rendiamo conto dell’importanza del lavoro solo quando manca: è allora infatti che persone e famiglie si ritrovano a vivere tutta una serie di tensioni che spesso sfociano in situazioni di vero e proprio disagio sociale. Anche nel nostro territorio, un’area per molti versi post-industriale, sono molte le famiglie che hanno almeno un loro componente in questa situazione. Non sempre le istituzioni riescono da sole a far fronte a questo fenomeno. Nel corso della serata del 28 maggio, con l’aiuto dei nostri autorevoli ospiti, vogliamo provare ad offrire strumenti di lettura di questi pericoli, cercando laddove possibile di dare spunti utili per orientarsi al meglio tra le misure sociali e lavorative già in essere e magari non conosciute”.