La trasparenza nella gestione dei beni ecclesiastici: se ne parla venerdì 4 maggio alla Salute (Venezia). L’iniziativa è organizzata dalla Facoltà di Diritto canonico San Pio X (sono più di 130 gli iscritti)

Sta riscuotendo grande interesse il prossimo convegno organizzato a Venezia dalla Facoltà di Diritto canonico San Pio X: sono, infatti, più di 130 gli iscritti all’evento che si terrà nell’intera giornata di venerdì 4 maggio 2018 presso l’Auditorium del Seminario Patriarcale alla Salute, dalle ore 9.00 alle 18.00. Dopo il saluto del Gran Cancelliere, il Patriarca Francesco Moraglia, una decina di relatori si alternerà per affrontare ed approfondire il tema “La trasparenza nella gestione dei beni ecclesiastici: dalla governance alla accountability; la sfida della rendicontazione: tra pastoralità e contabilità”. Si tratta di docenti di Università ecclesiastiche e civili, sia italiane che straniere, alcuni dei quali impegnati anche nella amministrazione della Santa Sede. Il convegno, tra l’altro, è stato accreditato dagli Ordini degli Avvocati e dei Commercialisti di Venezia e dà titolo per il riconoscimento dei rispettivi crediti formativi.

I relatori che interverranno sono: Jesus Miñambres (Pontificia Università della S. Croce in Roma); Alberto Perlasca (Segreteria di Stato); Diego Zalbidea (Università di Navarra – Spagna); Yawovi Jean Attila (Pontificia Università Urbaniana in Roma); Marco Grumo (Università Cattolica del S. Cuore di Milano); Venerando Marano (Università di Roma Tor Vergata); Paolo Cavana (Università LUMSA – Roma); Olivier Echappe (Institut Catholique de Paris – Francia); Gabriele Pipinato – Vanna Ceretta (Diocesi di Padova). Avranno poi il compito di moderatori: Alessandro Aste (Facoltà di diritto canonico San Pio X in Venezia) e Geraldina Boni (Università degli Studi di Bologna).

Tra i partecipanti al convegno – riservato, appunto, per ragioni organizzative a quanti si sono previamente iscritti sul sito www.fdcmarcianum.it – figura un folto gruppo di economi di Diocesi e realtà ecclesiali italiane ed estere così come professionisti e docenti, a dimostrazione che la “scienza triste” della contabilità suscita vivace interesse negli ambienti ecclesiastici mentre emerge anche la necessità (e l’utilità) di un confronto reciproco e con il diritto canonico per far emergere significative esperienze e possibili collaborazioni.

“La necessità di amministrare i beni della Chiesa secondo criteri evangelici – spiegano gli organizzatori – è sempre stata una necessità fin dai primi secoli. Nel contesto odierno è sempre più avvertita, poi, la necessità di raccontare i “fatti di gestione” del bene ecclesiastico in maniera trasparente. Come evitare le “opacità” di condotte di gestione? Come offrire una adeguata risposta a chi chiede una governance specchiata affinché i beni temporali della Chiesa siano gestiti in accordo con i propri fini (culto, liturgia, carità). Come assicurare la sostenibilità economica delle realtà ecclesiali perché possano continuare nella azione missionaria propria? A queste e ad altre domande i relatori dovranno dare risposta per la realtà italiana e pure con uno sguardo aperto ad altri Paesi. In particolare verrà proposta una approfondita riflessione sulla rendicontazione (ratio administrationis secondo la terminologia del diritto canonico) che da mero strumento contabile per comprendere la natura e le modalità di compimento delle operazioni di gestione deve evolversi per essere in grado di rappresentate, oltre che il valore delle stesse, anche gli effetti delle scelte operate sul bene o sul patrimonio gestito. L’uso degli strumenti offerti dalla moderna tecnica gestionale può porgere un valido contributo alla Chiesa affinché negli amministratori ed in chi è chiamato a vigilare in quanto investito di Autorità cresca una vera cultura di responsabilizzazione (accountability)”.

Nel corso del convegno saranno illustrate, inoltre, alcune recenti iniziative della CEI, di una diocesi italiana (Padova) ed una estera (Parigi) che possono rappresentare best practices di sicuro interesse per le ricadute nell’odierno contesto ecclesiale e che interpretano la trasparenza come un ingrediente della responsabilità, una modalità perché questa sia visibile alla comunità di riferimento. Similmente verrà approfondita ed offerta una corretta interpretazione di termini come “trasparenza”, governante e accountability che stanno entrando nel comune linguaggio amministrativo anche dei beni della Chiesa in sintonia con lo specifico contesto giuridico – canonico.

 

In allegato il volantino con il programma completo del convegno.