“Incontro al Risorto”: presentazione e sintesi della lettera del Patriarca che annuncia la Visita pastorale

Una corsa che coinvolge profondamente i singoli eppure mai solitaria, fatta sempre insieme ad altri – in “comunità” – e verso una meta precisa, quella “persona viva” – il Signore Gesù – che cambia la vita del mondo. La fede e la Chiesa sono racchiuse in un’immagine suggestiva: è un particolare del  dipinto del pittore svizzero Eugène Burnand, che ritrae gli apostoli Pietro e Giovanni trafelati e diretti di corsa al sepolcro nella convulsa mattina della risurrezione, a campeggiare sulla copertina di “Incontro al Risorto”, la nuova lettera pastorale del Patriarca Francesco Moraglia che esce ufficialmente (ed. Marcianum Press) nel giorno del Giovedì Santo 2017 – presentata e “consegnata” durante la Messa del Crisma – e guarda già alla Visita pastorale che parte nei prossimi mesi.

Senza distrazioni o indugi, discepoli di una Chiesa che corre incontro al suo Signore. E’ lo stesso Patriarca a motivare la scelta di questa icona evangelica: “Pietro e Giovanni corrono al sepolcro, sono personalmente coinvolti. Gesù, per loro, è una persona viva, reale, da incontrare, una persona con cui entrare in relazione senza frapporre indugi. Avvertono che se quanto le donne hanno riferito, seppur in modo disorganico, di ritorno dal sepolcro è vero, allora tutto cambierà, non solo per loro e gli altri discepoli ma per l’intera umanità”. Insomma quei due “sono immagine viva dei discepoli che, in ogni tempo, senza indugio, vanno incontro al Signore vincitore della morte. Non si attardano, non si lasciano attrarre o distrarre da altro, vanno all’Essenziale, al Signore Gesù. Sono immagine della Chiesa fedele che guarda al Signore risorto”.

La Visita, una gioia prima che un obbligo. Un’occasione per crescere, tutti insieme. La lettera evidenzia motivi e obiettivi della prossima Visita pastorale, la prima del Patriarca Francesco e che sarà inaugurata nell’autunno 2017: “Prima d’essere un obbligo, come stabilisce il Codice di Diritto Canonico, è per il Vescovo causa di gioia; per un pastore è motivo di vera soddisfazione incontrare la sua Chiesa, i suoi preti, i suoi diaconi, i consacrati e i laici che vivono nelle differenti comunità di appartenenza. Scopo della Visita è crescere tutti – pastori e fedeli – nella comunione reciproca e, soprattutto, verso il Signore Gesù, partendo dalla carità e dalla verità del Vangelo”. Occorre “ravvivare la fede, la speranza e la carità delle persone e delle comunità che di volta in volta verranno visitate, ponendo al centro di tutto il Signore Gesù, l’unico necessario, presentandolo particolarmente alle persone ferite e alle comunità sofferenti come Egli realmente è, ossia una persona viva, concreta, amica dell’uomo, evitando ogni deriva intellettualistica e moraleggiante”.

I Cenacoli, le Collaborazioni pastorali e i tre “fuochi” nell’azione della Chiesa veneziana. Nel nuovo testo affidato alla Diocesi il Patriarca fa il punto sul cammino in atto nella Chiesa veneziana e spiega che la Visita servirà a “porre particolare attenzione alle nascenti Collaborazioni tra le parrocchie; desidera incoraggiarle, aiutarle e rinforzarle, a partire dalla costituzione dei Cenacoli (di cui parlava già nella lettera precedente, uscita un anno fa, “Se la Chiesa non assume i sentimenti di Gesù” – n.d.r.). I Cenacoli – comunità “piccole” ma “aperte” che hanno come loro primo fine quello di lasciarsi evangelizzare e, poi, evangelizzare – rispondono certo ad un’urgenza connessa alla riduzione del numero dei presbiteri all’aumento della loro età, ma soprattutto ad una visione di Chiesa più compiuta, una Chiesa che si propone e si riconosce nella sua realtà di popolo di Dio, all’interno del quale troviamo tutte le vocazioni che il Signore suscita”. Sarà l’occasione per verificare e ravvivare l’impegno – nello stile e con il metodo della “collaborazione” – sui tre fronti da tempo individuati come prioritari: la cura dei più giovani (la maturazione della fede, la sfida educativa, l’affettività ecc.), la pastorale delle famiglie (specialmente quelle giovani), la formazione e la catechesi degli adulti (dottrina sociale della Chiesa).

La missione, parola d’ordine e “dna” di ogni comunità del Risorto. Per il Patriarca “la Chiesa è per essenza missionaria, esiste per la missione, momento essenziale e fondativo che appartiene all’essere stesso della Chiesa. Missione non è proselitismo ma gioiosa ed esplicita testimonianza del Vangelo e della personale appartenenza a Gesù e alla Chiesa. Nella missione la Chiesa pone in gioco se stessa ed è la missione che incessantemente genera e rigenera la fede plasmando il cristiano e l’intera comunità e offrendo loro, nella grazia, nuove energie e motivazioni; la fede si accresce testimoniandola anche a rischio della vita”. E cita tra l’altro la lettera a Diogneto che riaffida alla comune riflessione. Mons. Moraglia si sofferma poi sul rapporto tra Chiesa universale e Chiesa particolare nonché sulla necessità di comprendere che “diversità e complementarietà delle vocazioni sono una grande ricchezza della Chiesa e ne disegnano il volto variegato e vivo ma, insieme, sinfonico e tutto ciò si dà all’interno dell’unico popolo di Dio, che è tale nella costitutiva e vitale relazione con Gesù Cristo”: è l’ecclesiologia di comunione trasmessa e rilanciata con forza dal Concilio Vaticano II.

Ricentrare tutto sull’essenziale, con una “saggia perequazione”. Un ambito molto concreto su cui la lettera e la Visita invitano a misurarsi è quello che riguarda strutture e risorse a disposizione della comunità ecclesiale. Bisogna, osserva il Patriarca, ricentrare “tutto sull’essenziale del Vangelo. Il nostro tempo si caratterizzerà per una realtà ecclesiale più leggera e meno legata alle strutture. Se, per un verso, esse sono necessarie e il passato, anche recente, ce ne ha consegnate in gran numero, per il futuro dovranno essere considerate con attenzione, saggezza e sobrietà. Una maggiore consapevolezza di fede ci domanda di ripensare le strutture di cui la nostra pastorale si serve”. La lettera del Patriarca invoca una “saggia perequazione” e afferma: “Le strutture che aiutano a dar voce e visibilità alla Parola, all’Eucaristia e alla carità – nelle cangianti situazioni storiche – vanno conservate e, se è il caso, potenziate o, comunque, sempre “rimodulate”. Si tratta di creare quelle condizioni affinché le nostre comunità, anche le più piccole, con stile evangelico, esprimano una pastorale che faccia rivivere l’Evento cristiano. La Visita sarà l’occasione per riflettere e maturare una comune linea diocesana in modo che si riequilibrino i rapporti fra le parrocchie e le Collaborazioni, per cui non ci siano quelle che vivono nell’abbondanza e quelle che soffrono per mancanza del necessario”. Sarà quindi “cura del Vescovo, con l’aiuto dei collaboratori e della stessa comunità visitata, valutare strutture e strumenti a servizio della pastorale in vista anche di una opportuna perequazione dei beni tra le comunità. Tutto verrà considerato con magnanimità e prudenza per comprendere cosa sia da incoraggiare e rafforzare oppure da correggere e ripensare“.

Comunità più consapevoli e missionarie, a partire dai Cenacoli, per una Chiesa “in uscita”. Il rinnovamento in atto nella Chiesa veneziana punta a procedere più speditamente e decisamente verso una “Chiesa in uscita, aperta e disponibile al mondo” secondo la logica della “comunità piccola e umile” ma significativa perché missionaria e in comunione, secondo quello “spirito eucaristico che porta a camminare verso l’unico necessario, il Signore”. Torna, in conclusione, l’immagine della corsa al sepolcro di Pietro e Giovanni, “segni evidenti di una Chiesa che procede “sinodalmente” verso il Signore Gesù. Una Chiesa che crede, ama e si esprime attraverso piccole comunità che, con i suoi membri, procede in spirito di comunione e tenendo lo sguardo al Risorto. Tutto ha un fine: testimoniare Gesù lì dove si vive, dove si è mandati. E proprio lì si vuole esprimere una Chiesa che sia continuamente evangelizzata per poter evangelizzare. Piccole comunità che si lasciano condurre dal Signore nella fede e nell’amore, così da plasmare una Chiesa che esca, annunci, abiti, educhi e trasfiguri”.

La lettera pastorale “Incontro al Risorto” è disponibile, in vendita, presso le librerie Studium di Venezia e San Michele di Mestre (Edizioni Marcianum Press – prezzo di copertina euro 4,90).