Domenica 28 maggio 2017, Giornata mondiale delle comunicazioni sociali per “Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”

“Non temere, perché sono con te (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo” è il tema scelto quest’anno da Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra domenica 28 maggio, solennità dell’Ascensione del Signore.

Nel messaggio inviato per l’occasione il Santo Padre intende «incoraggiare tutti coloro che, sia nell’ambito professionale sia nelle relazioni personali, ogni giorno “macinano” tante informazioni ad offrire un pane fragrante e buono a coloro che si alimentano dei frutti della loro comunicazione. Vorrei esortare tutti ad una comunicazione costruttiva che, nel rifiutare i pregiudizi verso l’altro, favorisca una cultura dell’incontro, grazie alla quale si possa imparare a guardare la realtà con consapevole fiducia. Vorrei offrire un contributo alla ricerca di uno stile comunicativo aperto e creativo, che non sia mai disposto a concedere al male un ruolo da protagonista, ma cerchi di mettere in luce le possibili soluzioni, ispirando un approccio propositivo e responsabile nelle persone a cui si comunica la notizia. Vorrei invitare tutti a offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo narrazioni contrassegnate dalla logica della “buona notizia”. La vita dell’uomo non è solo una cronaca asettica di avvenimenti, ma è storia, una storia che attende di essere raccontata attraverso la scelta di una chiave interpretativa in grado di selezionare e raccogliere i dati più importanti… Per noi cristiani, l’occhiale adeguato per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia, a partire dalla Buona Notizia per eccellenza che è Gesù stesso». Un invito alla speranza, quindi, e a saper rileggere «sempre di nuovo la Buona Notizia, quel Vangelo che è stato “ristampato” in tantissime edizioni nelle vite dei santi, uomini e donne diventati icone dell’amore di Dio (…) e sono come dei fari nel buio di questo mondo, che illuminano la rotta e aprono sentieri nuovi di fiducia e speranza».