Al via i pellegrinaggi a S. Marco dai vicariati della Diocesi

Prendono il via in questi giorni, nel tempo di Quaresima e nell’Anno giubilare della Misericordia, i pellegrinaggi dei vicariati e delle singole zone della Diocesi alla basilica cattedrale di S. Marco per il passaggio della Porta Santa e la celebrazione eucaristica presieduta dal Patriarca Francesco. A cominciare saranno il vicariato di Gambarare (Riviera) nel pomeriggio di sabato 13 febbraio – è prevista la partecipazione di 1300 fedeli – e quello di Marghera nel pomeriggio di domenica 14 – circa 800 i fedeli in arrivo – mentre una settimana dopo (domenica 21) toccherà, insieme, ai tre vicariati del Litorale (Caorle, Eraclea, Jesolo/Cavallino-Treporti).

Ogni volta il ritrovo dei fedeli è fissato intorno alle ore 15.15 in una chiesa non distante da S. Marco (in questo caso S. Zaccaria per Gambarare e Litorale, S. Moisè per tutti gli altri) per poi recarsi processionalmente verso la cattedrale dove, verso le 15.45, ci sarà il passaggio della Porta Santa e quindi la S. Messa presieduta in basilica dal Patriarca.

Il pellegrinaggio vicariale a S. Marco sarà anche uno dei primi terreni su cui si misureranno, in concreto, le “collaborazioni pastorali” da qualche tempo in fase di avvio o in atto nella Diocesi veneziana tra più parrocchie di una stessa area.

Il calendario dei prossimi appuntamenti prevede sabato 27 febbraio il pellegrinaggio di un’ampia zona di Venezia (S. Marco-Castello, Cannaregio-Estuario e Lido) e domenica 28 febbraio del vicariato mestrino della Castellana; sabato 5 marzo toccherà al resto di Venezia (S. Polo – S. Croce – Dorsoduro), sabato 12 marzo a Carpenedo e Favaro-Altino e, infine, domenica 13 marzo al vicariato dell’area centrale di Mestre.

Dai pellegrinaggi vicariali giungerà, inoltre, un segno concreto di solidarietà e aiuto ai detenuti e alle detenute delle carceri di Venezia. Le offerte raccolte durante questi appuntamenti verranno infatti destinate a due realizzazioni: la prima è il trasferimento del laboratorio di pelletteria in un altro ambiente di S. Maria Maggiore, così da raddoppiare gli spazi di laboratorio e di lavoro disponibili per i detenuti della struttura; nel carcere femminile della Giudecca il sostegno economico fornito dai pellegrini alla Porta Santa marciana verrà utilizzato per realizzare alcuni corsi di formazione al teatro, visto come occasione positiva di impegno e buone relazioni per le donne detenute.