Giornata mondiale dei poveri 2018

Accogliendo l’invito di papa Francesco affinché questa giornata mondiale dei poveri 2018 diventi sempre più occasione di riflessione e confronto per tutti, anche per i nostri ragazzi, sono stati individuati tre titoli (certamente già conosciuti e utilizzati nelle attività pastorali), pellicole che invitiamo comunque a visionare prima tra educatori per valutare l’opportunità della proiezione nel proprio gruppo e soprattutto per saperne gestire gli spunti.

Scarica la proposta elaborata insieme alla Caritas dicoesana: film_giornata-mondiale-dei-poveri_2018.pdf

Bekas e Trash raccontano la situazione di povertà in cui vivono bambini di paesi lontani (rispettivamente Kurdistan e Brasile), quella povertà che appartiene più facilmente all’immaginario comune (l’Africa, il sud del mondo…), ma che può aiutarci ugualmente a porci delle domande anche su quella che abita le nostre periferie italiane. In entrambe le storie la miseria e l’abbandono quotidiani sono attraversati da un elemento di novità, un’opportunità nel bene o nel male che “mette in moto” i personaggi. La capacità di sognare e la “fame” di futuro, caratteristiche dell’infanzia, riescono così a far diventare ogni cosa un’avventura eccezionale, anche se a fare da sfondo rimangono ben visibili i fallimenti e le contraddizioni del mondo adulto (disuguaglianze, ingiustizie, conflitti, etc… ). I ragazzi spettatori si appassionano dunque alle vicende dei protagonisti, parteggiando per loro quando i personaggi più meschini vogliono fermarli a tutti i costi, con loro immaginano e lottano per il cambiamento, attendono il realizzarsi di un lieto fine.

Una presentazione a parte la dedichiamo al film Io, Daniel Blake la più recente delle tre pellicole e quella sicuramente più adatta ai grandi (12 anni in su e famiglie) non tanto per le scene contenute, ma per una regia maggiormente lenta e “sofisticata”, basata principalmente sulla vita di un adulto. La storia però risulta più vicina a noi per ambientazione (la Gran Bretagna) e per similitudini con sfide che anche in Italia si stanno affrontando: la mancanza di lavoro, la soglia di povertà in cui è facile cadere, gli interventi di sostegno dello Stato. Tra i tre film, questo, presenta un finale molto più amaro e meno propenso alla speranza, anche se la profonda denuncia lanciata in esso arriva dritta al cuore e invita a riappropriarci del concetto di dignità della persona, argomento troppo spesso usato in campagna elettorale, ma che fatica a concretizzarsi in scelte a favore di una società più equa, attenta alle fragilità umane, che non consideri gli individui solo come numeri.